Pericolose suggestioni pervadono i piani alti di Rocca Salimbeni
SIENA. Qualche giorno fa è andato in onda al Congresso della Fabi il Morelli show. Fra le varie amenità ammanniteci dall’Amministratore Delegato del Monte dei Paschi spiccano le seguenti, così come riportate dal Sole 24 Ore: “La banca, aggiunge (Morelli) “”non fa pressioni“” sul personale per raggiungere gli obiettivi commerciali …””ma certo se la gente alle 4-5 del pomeriggio va a casa, la banca i risultati non li farà””. E dal Il Tirreno: “Quando mi venite a parlare di pressioni commerciali, se la gente alle 4-5 del pomeriggio va a casa, la banca i risultati non li farà…non pressiamo nessuno, abbiamo raccontato in maniera chiara e trasparente a tutti i dipendenti gli obiettivi del piano”.
Bene, apprese tali illuminanti verità, chissà perché mi è venuto in mente un articolo assai interessante ed acuto scritto da Enrico Verga sul Sole 24 Ore dal titolo: “Reintrodurre la schiavitù è o no un’opzione per la società moderna?”. Non nego che il contenuto, seppur paradossale, mi sia apparso un tantinello inquietante.
Verga nell’incipit parte dalla citazione di un personaggio di un film: “Ogni progresso della civiltà è nato sulle spalle degli schiavi” per poi domandare e rispondere “E’ solo fantascienza? No, è la semplice verità”.
Assestato il primo colpo, l’autore prosegue provocatoriamente: “Mi domando se non sarebbe opportuno rivalutare la schiavitù (nella sua interezza, non parlo solo di frustate) e considerare l’opportunità economica di reintrodurre tale soluzione contrattuale nell’economia moderna”.
Poi si fa promotore di “una proposta di legge per re-instaurare l’istituto della schiavitù”, con la delicata avvertenza che “non si propone certo un regime di frustate, violenza, o pasto per i leoni”.
Tranquilli montepaschini. In pratica per voi cambierebbe poco o nulla.
Prosegue argutamente Verga che: “Ovviamente lo schiavo dovrà concedere la sua totale disponibilità“, che naturalmente potrà essere regolamentata attraverso un bel “contratto di schiavismo” (questo è un ottimo suggerimento per il sindacato montepaschino). Rimanendo sempre nel paradossale, mi sembra che il dottor Morelli abbia fatto un buon uso di questi preziosi suggerimenti.
Mi improvviso aruspice e azzardo le seguenti previsioni sul futuro prossimo lavorativo nel Monte.
I dipendenti dovranno chiedere il permesso al direttore per andare a casa finito l’orario di lavoro e se verrà loro negato dovranno continuare a lavorare anche fino all’alba, naturalmente senza essere pagati per il di più (come accade peraltro già oggi per gli straordinari).
Sarà reso obbligatorio, prima di uscire, un esame di coscienza collettivo davanti al Direttore in cui i dipendenti, in ginocchio, dovranno confessare i “peccati” giornalieri commessi contro il dio Monte, dopo di che saranno obbligati seduta stante a compiere le penitenze prescritte.
Verrà stabilito che se l’azienda non riuscirà a raggiungere i risultati previsti nel Piano di Ristrutturazione saranno i dipendenti ad essere licenziati e non Morelli e la sua corte apicale (cosa peraltro già prevista in nuce negli accordi con l’UE). D’altronde Morelli è stato chiaro con i suoi “colleghi” di Rete: ora la responsabilità della rinascita della banca è vostra.
E così alla fine dei salmi a scontare le pene delle scelleratezze compiute dall’azienda saranno al solito i lavoratori e non i vertici, come ad esempio il cavallo di ritorno Marco Morelli, che è stato uno dei principali protagonisti del Monte nell’affaire Antonveneta, di cui ha condiviso e governato tutti gli aspetti finanziari (a parte la ristrutturazione del derivato Alexandria), anche quelli riguardanti la sua ex datrice di lavoro JP Morgan.
Il discorso sulla schiavitù è paradossale, ma non troppo, almeno così sembra pensare Il Blog Finanza Report.it, il quale scrive che “Si va verso un allungamento dei turni lavorativi per i dipendenti di Mps? Non è detto ma l’amministratore delegato Marco Morelli è stato sibillino nelle sue dichiarazioni al congresso della Fabi”…intanto sono scattate le polemiche a Siena”.
Io sto tranquillo, perché so di poter contare sulla forza e sul coraggio dei sindacalisti del Monte, i quali prontamente hanno replicato con un volantino di fuoco alle dichiarazioni di Morelli. Subito è partito un colpo di cannone che ha bollato le sue dichiarazioni come “una evidente caduta di stile” (quale audacia). Poco dopo ecco arrivare il colpo del kappaò: “Chiediamo, quindi, all’Azienda di rettificare prontamente quanto riportato dagli Organi di Stampa…” Scacco matto!
Bene, sono ormai passati vari giorni e non risultano arrivate né rettifiche né ritrattazioni da parte dell’A.D. Cosa faranno ora i nostri eroi? Dichiareranno la guerra al Monte, oppure faranno finta di niente come al solito e andranno a piangere sulla spalla della dottoressa Dalla Riva? Io voto per la seconda ipotesi, e Voi?
L’A.D. afferma che Il Monte “non fa pressioni sul personale” e questa è una colossale menzogna. Però subito dopo il suo discorso sembra legittimare come necessari certi sistemi persuasivi al fine di raggiungere gli obiettivi previsti, quei risultati che i dipendenti non riescono a produrre nell’ambito dell’orario di lavoro. Ergo la colpa delle pressioni che ricevono è degli stessi dipendenti.
Se è vero che nel Monte non esistono pressioni o peggio casi di mobbing allora il dottor Morelli dovrebbe licenziarmi e denunciarmi, visto che tempo fa ho pubblicato sul Cittadino online la clamorosa vicenda della dipendente Giordana, sottoposta ad una serie inquietante di vessazioni impunite. Dalle parole dell’A.D. si evince che i mandanti delle pressioni e del mobbing siedono in Rocca Salimbeni e che il silenzio complice che copre gli esecutori materiali viene steso da lì.
Caro Morelli, sono pronto a testimoniare di vicende illuminanti che si incaricano di sconfessarla.
Lei non può avere la mia stima. Continui pure a elargire ai suoi dipendenti ipocriti attestati di benemerenza, mentre in realtà li tratta come dei paria. Da parte mia, la invito a non inviarmi più nella casella di posta personale i suoi comunicati propagandistici. In caso contrario provvederò a dirottarli tra le spam.
Marco Sbarra
(Il corsivo e le sottolineature sono del sottoscritto)