Il modulo di diffida scaricato in 4 giorni da 40.500 cittadini
EOMA. Il buco creato dal crac di alcune aziende di vendita dell’energia, tra le quali Gala, il cui presidente Filippo Tortoriello legato a Renzi, è anche presidente dell’Unione industriali del Lazio, non può essere ripianato dalle famiglie vessate e taglieggiate.
L’ex Autorità per il Gas e l’Energia (Arera), ha invece previsto di addossare, con la Delibera del 1 febbraio 2018 n. 50 (https://www.arera.it/allegati/docs/18/050-18.pdf), sulle spalle di famiglie, consumatori e degli utenti dei servizi elettrici in regola con i pagamenti, gli oneri non recuperabili per mancato incasso degli oneri di sistema, quantificati in circa 1 miliardo di euro su base annua.
In tal modo si tenta di spalmare sugli incolpevoli consumatori e sulle famiglie già saccheggiate da rincari, balzelli ed inique delibere dell’Autorità ARERA (che sembra tutelare gli esclusivi interessi delle imprese fornitrici, i cui costi sono tra i più elevati d’Europa), il mancato recupero degli utenti morosi, siano essi allacci di energia elettrica abusivi non pagate che altre fattispecie di consumi non recuperati.
Ritenendo che tale addebito potrebbe costituire una plateale violazione del Codice del Consumo emanato con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in materia di diritti del consumatore, nonché possibile violazione delle norme del Codice Penale in materia di abuso in atti di ufficio e concorso nel reato di appropriazione indebita, addirittura istigato dalla suddetta delibera, Adusbef si è tempestivamente mobilitata al fine di evitare questo ennesimo scippo con destrezza a danni dei cittadini italiani già spolpati e taglieggiati da tutta una serie di oneri di sistema sulle bollette elettriche, perfino gravate dall’odioso canone Rai.
Dopo aver pubblicato sul sito Adusbef un fac simile a disposizione di ogni utente dei servizi elettrici, già saccheggiato da delibere Arera (modulo scaricato in 4 giorni da 40.500 cittadini frodati) (http://www.adusbef.it/Consultazione.asp?id=10135), a disposizione di ogni utente dei servizi elettrici, che non intende subire l’ennesimo sopruso, una diffida da inviare per mail anche alla procura della Repubblica di Milano, competente per territorio, l’associazione porrà in essere ogni iniziativa legale e giudiziaria per tutelare legalità e diritti dei cittadini consumatori.
Con la lettera, inviata al rappresentante legale pro-tempore Guido Bortoni, il/la sottoscritto/a diffida Arera a far addebitare qualsivoglia onere o balzello sulle fatture a me intestate, derivante dall’altrui morosità, per le evidenti violazioni indicate, ed invita la Procura della Repubblica, che legge per conoscenza la presente diffida, ad aprire una inchiesta per verificare l’integrazione di gravi reati a danno dello/a scrivente.
Antonio Tanza (Presidente Adusbef)