"Superficialità delle istituzioni sul problema lavoro"
SIENA. Da Nero su Bianco riceviamo e pubblichiamo.
“Oggi si chiama Bassilichi l’ennesima crisi occupazionale che affligge il nostro territorio. Non è la prima e, purtroppo, non sarà l’ultima se questa collettività non prenderà coscienza di una classe politica troppo distratta nelle lotte di potere e poco attenta alle problematiche del lavoro.
Nero su Bianco da anni ha fatto delle politiche occupazionali il suo impegno primario; perché senza lavoro una società non progredisce e si sviluppa. Lo stato di sviluppo si raggiunge solo superando l’immobilismo e la condizione, in cui è calata Siena negli ultimi decenni, di pura e semplice sussistenza, che porta sempre più verso una regressione.
Visto dall’esterno dei nostri confini, questo territorio però ha ancora numerose opportunità che possono trasformarsi in occupazione, ma fino ad oggi questa ricchezza non è stata percepita a fondo e per niente sfruttata. Ma quello che è più grave è che le istituzione ed in primis il Comune di Siena, non sono state capaci di intessere un dialogo propulsivo verso le aziende presenti nel territorio. Purtroppo gli amministratori di palazzo pubblico nel tempo hanno coltivato solo il dialogo con i vertici della Banca MPS, trascurando le altre realtà occupazionali.
Chi rappresenta questa collettività non può esimersi dal ricercare un dialogo ad alto livello con i vertici delle aziende presenti nel nostro territorio. Lo si doveva fare con Bassilichi, prevenendo invece di correre sempre ai ripari. Ma lo si deve fare anche con GSK, la multinazionale che oggi è l’unica che può offrire, in modo altalenante, qualche opportunità ai giovani. Come pure con Whirlpool, RCR, etc.
Il prossimo inquilino di palazzo pubblico dovrà subito attivare attivarsi in rapporti costanti con i vertici di queste aziende, altrimenti Siena sarà sempre più un terreno di speculazioni e non di sviluppo e crescita strutturata. Il prossimo Sindaco dovrà creare un territorio più accogliente per l’attività d’impresa, piccola media e grande. Perché sono le imprese le “sale macchine” del PIL e del lavoro.”