I Carabinieri avevano scoperto gli autori dell'abbandono a giugno. Ora la padrona di casa rivuole i mobili antichi
RADDA IN CHIANTI. Nel mese di giugno 2017, dopo una breve indagine, i Carabinieri di Radda in Chianti avevano denunciato, per abbandono incontrollato di rifiuti in concorso, i due titolari di una ditta della Provincia di Firenze, specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali.
I militari erano soliti da tempo effettuare frequenti passaggi sulla strada provinciale 2 bis, all’altezza del km 6+600, ove ormai da tempo, i soliti ignoti erano soliti abbandonare rifiuti di ogni genere, deturpando l’ambiente del luogo. Andando a curiosare fra i rifiuti, fra televisori, lavatrici ed altri elettrodomestici molto ingombranti, all’interno del cassetto di una vecchia credenza, i Carabinieri avevano rinvenuto una cartolina diretta anni addietro a una signora di Radda. Partendo da quell’indizio, i pazienti investigatori erano risaliti a una famiglia del luogo. L’abbandono abusivo di elettrodomestici e mobilia era avvenuto solo il giorno prima, perché da qualche tempo i militari si erano presi la briga di fotografare quotidianamente la montagnola di rifiuti. I sospettati avevano però potuto esibire una fattura da tremila euro, rilasciata da una ditta fiorentina per lo smaltimento di rifiuti speciali. Era a quel punto facile poter rivolgere ogni attenzione alla società specializzata, che avrebbe avuto l’obbligo di tutelare l’ambiente e che pubblicizza ampiamente tale finalità tra gli obiettivi aziendali. Ne era così scaturita una denuncia per abbandono incontrollato di rifiuti.
Due giorni fa la proprietaria di quell’appartamento di Radda, che vive a Genova Pegli, è tornata in Toscana per fare una gita e controllare la casa di famiglia. Ha avuto così modo di scoprire che i già denunciati titolari della ditta per lo smaltimento di rifiuti speciali, simulando maldestramente una sorta di dabbenaggine davvero poco credibile, avevano portato via diversi mobili antichi di grande pregio e valore, avendoli evidentemente ritenuti, così continuano a voler far credere, vecchia robaccia da far fuori. Molto arrabbiata la signora è corsa alla Stazione dei Carabinieri di Radda per denunciare quanto scoperto. Con pochi accertamenti i militari dell’Arma hanno verificato come sia decisamente molto credibile il racconto della donna e hanno rincarato la dose per le persone già denunciate, per le quali ora pende alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena anche una seconda denuncia, questa volta per furto aggravato.