
di Roberto Cappelli
MONTALCINO. Fino al 28 febbraio la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ospita quarant’anni d’arte e di storia attraverso le opere di Sandro Chia A tratti irriverente, strizzando l'occhio al Futurismo, al Surrealismo e al Postimpressionismo, la mostra coinvolge in modo molto originale. Perchè ogni quadro è un racconto. Come "Ricordo di un viaggio", una delle 61 opere in esposizione. Scrive Sandro Chia che vive tra Miami, Roma e Montalcino (dove produce il famoso Brunello): “Non è escluso che dipingere un quadro sia continuare una storia lasciata i sospeso o raccontare una storia per poi lasciarla in sospes”o. Narra anche "Quante storie per un bacio" .
L'autore lo dipinse dopo aver ascoltato alla radio la commedia Molto rumore per nulla: “Mi mettevo a dipingere quando ritenevo che la vicenda stesse raggiungendo un livello emozionale adeguato”. Tra figure ansiose, figure titaniche, figurabile e figure ad arte, spicca l'opra titolata "Silent, Knight, Plight":rosso, incandescente lo stallone che porta in groppa la sposa bersagliata da sguardi inquietanti. Simbolo di passione? No, Chia non pensa ad un simbolo…il nome dello stallone è Tout Court. Di colpo! Come di colpo ci sentiamo parte della pittura di Sandro Chia. Proprio per quel “nomadismo culturale” di cui parla il curatore della mostra, Achille Bonito Oliva, riferendosi alla caratteristica delle opere del pittore toscano:quadri diversi per stile che risentono dell' influsso di correnti artistiche del secolo scorso. Ma, ci chiediamo, il nomadismo non è sinonimo di libertà?
Il tema della mostra di Sandro Chia è “Della pittura. Popolare e nobilissima arte”, è visitabile presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Viale delle Belle Arti 131 (zona Parioli) – 00196 Roma. Orario: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; la biglietteria chiude alle ore 18.45.
MONTALCINO. Fino al 28 febbraio la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma ospita quarant’anni d’arte e di storia attraverso le opere di Sandro Chia A tratti irriverente, strizzando l'occhio al Futurismo, al Surrealismo e al Postimpressionismo, la mostra coinvolge in modo molto originale. Perchè ogni quadro è un racconto. Come "Ricordo di un viaggio", una delle 61 opere in esposizione. Scrive Sandro Chia che vive tra Miami, Roma e Montalcino (dove produce il famoso Brunello): “Non è escluso che dipingere un quadro sia continuare una storia lasciata i sospeso o raccontare una storia per poi lasciarla in sospes”o. Narra anche "Quante storie per un bacio" .
L'autore lo dipinse dopo aver ascoltato alla radio la commedia Molto rumore per nulla: “Mi mettevo a dipingere quando ritenevo che la vicenda stesse raggiungendo un livello emozionale adeguato”. Tra figure ansiose, figure titaniche, figurabile e figure ad arte, spicca l'opra titolata "Silent, Knight, Plight":rosso, incandescente lo stallone che porta in groppa la sposa bersagliata da sguardi inquietanti. Simbolo di passione? No, Chia non pensa ad un simbolo…il nome dello stallone è Tout Court. Di colpo! Come di colpo ci sentiamo parte della pittura di Sandro Chia. Proprio per quel “nomadismo culturale” di cui parla il curatore della mostra, Achille Bonito Oliva, riferendosi alla caratteristica delle opere del pittore toscano:quadri diversi per stile che risentono dell' influsso di correnti artistiche del secolo scorso. Ma, ci chiediamo, il nomadismo non è sinonimo di libertà?
Il tema della mostra di Sandro Chia è “Della pittura. Popolare e nobilissima arte”, è visitabile presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Viale delle Belle Arti 131 (zona Parioli) – 00196 Roma. Orario: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; la biglietteria chiude alle ore 18.45.