Il sindaco si fa ineprete del malcontento per la mancanza di un rappresentante di Siena
di Augusto Mattioli
SIENA. “Che Siena città non abbia un suo rappresentante in Parlamento mi pare un errore strategico”, ha sottolineato questa mattina – a margine della presentazione dei bilancio della due giorni di Wine Siena all’università -il sindaco di Siena Bruno Valentini, commentando le decisioni del Partito democratico sulle candidature . Decisioni che non sono state gradite. Perchè Il Pd senese, nonostante le sue divisioni interne molto forti, segno di una crisi profonda di rapporti anche fra le persone, avrebbe la possibilità di eleggere un parlamentare della città. Certo è stato catapultato a Siena Pier Carlo Padoan ministro dell’economia, molto ben accolto a Serre di Rapolano domenica scorsa.
“A Siena – ha aggiunto Valentini, che si fa interprete del malcontento che c’è nel Pd – abbiamo due atenei, un ospedale universitario, abbiamo grandi risorse. Vederci superati dagli altri compagni di strada con cui si poteva trovare una convivenza non fa piacere. Noi abbiamo accolto più che volentieri il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, ma la corretta compensazione sarebbe stata avere la garanzia di un rappresentante di Siena in Parlamento. Direi che in questa storia c’è un misto di supponenza nazionale e di debolezza senese. A Siena c’è il Pd più importante della Toscana – fa presente il sindaco di Siena – che è diviso. E questa divisione diventa una zavorra”.
Un Pd importante ma non tanto come quando aveva dietro la forza della Banca e poteva permettersi di guardare i vertici del partito regionale e nazionale dall’alto in basso. Tra i rappresentati della città non ci sarà Luigi Dallai, che ha fatto una sola legislatura alla Camera dei deputati mentre è stata confermata Susanna Cenni, area Orlando, forte nella zona della Valdelsa.” Lei – ha tenuto a precisare Valentini – ogni volta che l’ho chiamata è stata sempre disponibile”.
A far discutere molto è il taglio della candidatura, che sembrava sicura nel listino proporzionale, di Simone Vigni, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena che dopo essere stato inserito è stato sostituito da Cosimo Ferri, sottosegretario dalla giustizia che sarà primo dei candidati. Vigni da buon militante ha risposto “obbedisco” ma la delusione c’è.
A Serre di Rapolano le divisioni interne si sono percepite bene. Soprattutto nei confronti del renzianissimo consigliere regionale Stefano Scaramelli non sono mancate considerazioni molto critiche, al limite dell’offesa, sussurrate a mezza bocca. Le divisioni interne continueranno a farsi sentire e si acuiranno per le amministrative.
“Spero che le divisioni del Pd non impiombino il progetto politico – ha sottolineato Valentini – in altre parti, visti i risultati di questi anni ci sarebbe stata già armonia fra amministrazione e partito. Così non è e non sono quale sarà la strada. Che per il Pd una sola che è quella delle primarie. A meno di non candidare il sindaco uscente”. Ma, abbiamo chiesto al sindaco, Scaramelli questo non lo vuole… “Questo non lo so – è stata la risposta – bisogna domandarlo a lui. Purtroppo per Stefano tutto quello che negli ultimi tempi prova a fare gli si ritorce contro. Quindi converrebbe a tutti – e a lui – avere meno ansia da picconatore e più disponibilità a stare insieme”.