SIENA. Domenica 28 febbraio la Daniele Cipriani Entertainment porterà sul palco del Teatro dei Rinnovati la "Carmen": in questa versione, creata da Luciano Cannito, l'eroina dell'opera di Bizet, la zingara di Siviglia, diventa una profuga che insieme ad un gruppo di migranti sbarca a Lampedusa dopo un viaggio allucinante. Sfruttati dallo scafista Escamillo e braccati dalle forze dell'ordine comandate dal severo Don Josè. L'amore travolgente tra Carmen e Don Josè, cui segue il tentativo di quest'ultimo di piegare lo spirito ribelle della sua amata ad una vita perbene fatta di routine. La passione si trasforma in noia, solitudine, angoscia. Carmen fugge per tornare dai suoi amici al campo profughi e tra le braccia di Escamillo.
Così Luciano Cannito sulla sua interpretazione di questo classico: " La mia Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un'afghana, una kosovara, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. È una giovane donna che sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. È invece l'uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. E poi c'è l'Escamillo dell'Opera di Bizet. Il grande torero. Il macho, diremmo noi oggi. Straordinario ritratto anche questo, di personaggio archetipo. L'uomo del successo, l'uomo della gloria effimera. Tutto sommato l'uomo della superficialità. La storia termina con la morte di Carmen. Ma perché non ci chiediamo che fine farà Don Josè? Chi è il vero perdente? Chi muore o chi resta vivo, ucciso nell'anima, nella fede, nell'orgoglio, nella speranza?".
Collateralmente alla rappresentazione alle ore 17, nel foyer del teatro, si terrà un incontro a ingresso libero curato dal critico di danza Gabriella Goricon, con Rosella Brescia e Luciano Cannito (coreografo del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo). I biglietti per lo spettacolo si potranno acquistare unicamente in vendita diretta presso il Teatro dei Rinnovati sabato 27 febbraio dalle 17 alle 20 e domenica 28 dalle 16 fino all'inizio dello spettacolo.
Così Luciano Cannito sulla sua interpretazione di questo classico: " La mia Carmen può essere oggi una sudanese, una kurda, un'afghana, una kosovara, una pakistana, e non ha paura di rischiare tutto per la propria libertà. È una giovane donna che sa di possedere forza, bellezza, potenza e libertà. Carmen sa di essere ricca di quella ricchezza che non si può comprare. È invece l'uomo-Don Josè ad essere un poveraccio imbrigliato nella sua burocratica e sicura armatura di maschio occidentale ad avere tutto da perdere contro chi non ha nulla da perdere. E poi c'è l'Escamillo dell'Opera di Bizet. Il grande torero. Il macho, diremmo noi oggi. Straordinario ritratto anche questo, di personaggio archetipo. L'uomo del successo, l'uomo della gloria effimera. Tutto sommato l'uomo della superficialità. La storia termina con la morte di Carmen. Ma perché non ci chiediamo che fine farà Don Josè? Chi è il vero perdente? Chi muore o chi resta vivo, ucciso nell'anima, nella fede, nell'orgoglio, nella speranza?".
Collateralmente alla rappresentazione alle ore 17, nel foyer del teatro, si terrà un incontro a ingresso libero curato dal critico di danza Gabriella Goricon, con Rosella Brescia e Luciano Cannito (coreografo del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo). I biglietti per lo spettacolo si potranno acquistare unicamente in vendita diretta presso il Teatro dei Rinnovati sabato 27 febbraio dalle 17 alle 20 e domenica 28 dalle 16 fino all'inizio dello spettacolo.