
SIENA. Sabato 27 feabbraio alle ore 21,15 negli spazi di podere Casalbosco a Rufina, caratteristica località in provincia di Firenze, la compagnia Ensarte presenta la sua ultima produzione, La Chiave dell'Ascensore, dal testo della scrittrice ungherese Agota Kristof. Con la regia di Laura Fatini, lo spettacolo diventa lo spunto simbolico per una riflessione sulla necessità della parola al femminile. Una donna che racconta la sua vita trascorsa chiusa in una stanza, come una castellana d'altri tempi. L'amore protettivo del suo principe azzurro si rivela una sottile e continua tortura. La chiave dell’ascensore mette in scena la dinamica perversa di un amore che diventa possessione. Con un meccanismo circolare e ripetuto, la protagonista subisce continue menomazioni da parte del marito: prima le viene tolta la libertà di uscire di casa, poi, la capacità di camminare, poi quella di vedere, quella di sentire, e infine… la voce. Ma è a questo punto che la protagonista si ribella: la voce, la capacità di dare testimonianza, diventa il simbolo del suo stesso esistere. Una pièce teatrale agghiacciante e precisa affidata alla voce di Martina Guideri e alle coreografie della danzatrice Elisa Bartoli, con un linguaggio che incide come una lama chirurgica. Un viaggio nel freddo inferno di una vittima che diventa carnefice.
Lo spettacolo sarà in replica a Siena giovedì 18 marzo, sempre all'interno del progetto Libero Circuito, presso la sala Lia Lapini di Siena.
Per informazioni: www.liberocircuito.it
Lo spettacolo sarà in replica a Siena giovedì 18 marzo, sempre all'interno del progetto Libero Circuito, presso la sala Lia Lapini di Siena.
Per informazioni: www.liberocircuito.it