Il festival Siena Città Aperta ricorda l’indimenticata voce folk toscana che ha cantato la disperazione di emarginati e vinti
SIENA. Il festival Siena Città Aperta rende omaggio ad una leggenda della canzone popolare italiana che attraverso i suoi canti ha raccontato le sofferenze degli sfruttati e degli emarginati, Caterina Bueno. A dieci anni dalla sua scomparsa, l’indimenticata voce folk toscana verrà ricordata con uno spettacolo prodotto dall’Associazione Culturale “Le radici con le ali” in programma domenica 21 gennaio alle ore 21 all’Auditorium di Sienambiente.
“Caterina Bueno la voce dei vinti” è il titolo dell’evento che vedrà la partecipazione del collettivo musicale “ I Disertori” e di Pietro Clemente come voce narrante. La scenografia è del maestro Francesco Del Casino.
Il lavoro di ricerca di Caterina Bueno sarà portato in scena attraverso i canti più significativi ma anche meno conosciuti del suo repertorio, legati alle ingiustizie e alle sofferenze dei vinti, cuciti con alcune narrazioni.
Saranno inoltre proiettate in esclusiva alcune delle immagini tratte dal documentario “Caterina”, a cui sta lavorando il regista Francesco Corsi in collaborazione con i Disertori.
Lo spettacolo mirerà a coinvolgere attivamente i giovani in una riflessione su alcune problematiche che riguardano il mondo degli ultimi e dell’emarginazione sociale. Verranno presentati documenti di tradizione orale che cantano e raccontano, storie di vita, di ingiustizie, di sofferenze e di mancanza di diritti.
“I canti saranno contestualizzati, come era solita fare Caterina nei suoi concerti, con letture tratte da alcune sue interviste e da contributi di intellettuali che l’hanno conosciuta e frequentata durante la sua carriera artistica: Franco Fortini, Antonio Tabucchi e Pietro Clemente – spiega Andrea Fantacci dell’associazione culturale Le Radici con le Ali nel presentare lo spettacolo -. Quasi tutto quello che sappiamo del canto toscano di tradizione lo abbiamo imparato da Caterina Bueno e non lo dimentichiamo. Ha raccolto le storie del popolo che, attraverso il canto, ha manifestato la propria visione del mondo e la propria ribellione nei confronti delle classi egemoni”.