"Occorre un nuovo progetto per Siena"
SIENA. Lo strumento urbanistico in corso di elaborazione deve tendere ad un nuovo futuro. Ridisegnarel’identità del luogoattraverso la presa di coscienza del mutamento strutturale degli assetti della società contemporanea. Svincolarsi da antichi pregiudizi atti a preservare e a mantenere tutto com’è dando al territoriosoltanto un valore storico senza guardare oltre. Pensare e disegnare il territorio oggi ci impone un atto di coraggio che prenda spunto sì dal passato ma che stabilisca lo stato dei fatti e dia una visione futuribile. Per fare questo è necessario accettare il rischio di una scommessa fatta sulle basi di una percezione di quella che potrebbe essere Siena nei prossimi vent’anni. Questo significa inizialmente andare oltre le leggi e le normative. Scrivere il “soggetto” insomma, in libertà assoluta, senza paura e senza porci alcuna limitazione. Da lì la stesura di un Piano Strutturale che delinei il contorno dell’idea, che la renda attuabile e conforme alla necessità del nostro territorio. “L’invariante strutturale” intesa come strumento conoscitivo della situazione socio-economica- politica e territoriale è la base da cui ripartire.Uno strumento per produrre e riprodurre identità e qualità sociali e ambientali. Indagare la stato dei fatti, individuare le criticità e stabilire il legame con il territorio e chi ci vive. Siena e il suo territorio dovrà scrivere un suo Statuto del Territorio e dovrà produrlo socialmente avvalendosi di strumenti di democrazia partecipativa. Ascoltare, percepire, tradurre, elaborarei concetti subordinati alla stesura di un Piano Strutturale lungimirante significaarrivare alla valorizzazione del territorio che deve tornare a produrre opportunità, lavoro, cultura e capacità di attrarre investimenti. Una città attenta al risparmio energetico, migliorata nelle infrastrutture, potenziata nella sua capacità ricettiva. Questo porta inevitabilmente a considerare l’attuale perimetro del comune di Siena troppo piccolo. Il dialogo con i Comuni contermini deve essere ripreso e volto a una condivisione del territorio attraverso la stesura di un Piano Intercomunale in accordo con la Regione. Mantenendo ognuno la propria identità, dovranno riconoscersi ufficialmente come parti integranti del territorio delle Terre di Siena. Insomma, una “Città Reale” con le sue municipalità. Una vecchia storia di cui si parla da quarant’anni e che stavolta dovrà fare i conti con il presente… Anzi! Con il futuro.
Giovanni Mezzèdimi
Componente esecutivo PD Siena
Delega alla gestione del territorio, ambiente e mobilità