
SIENA. A quattrocento anni dalla pubblicazione del Sidereus Nuncius, il libro nel quale Galileo Galilei ha dato notizia delle sue più importanti scoperte, l'osservatorio astronomico dell'Università di Siena organizza un incontro con le scuole e la città sabato 13 marzo.
Se il 1609 è stato l'anno in cui Galileo puntò per la prima volta il cannocchiale verso il cielo, il 1610 è stato quello in cui ha fatto le più importanti scoperte. Nei mesi di gennaio e febbraio osservò Io, Europa, Ganimede e Callisto, i satelliti medicei di Giove, e a marzo ne diede notizia attraverso la pubblicazione del Sidereus Nuncius.
Il libro, in breve tempo diffuso in tutto il mondo, rappresenta il fondamento del moderno Metodo Scientifico.
A partire dalle ore 15.30, nella sala San Pio del Santa Maria della Scala, sarà possibile rivivere l'atmosfera della diffusione delle prime stampe del Sidereus Nuncius ascoltando e commentando le relazioni di studenti di alcune scuole di Grosseto, Colle Val d'Elsa, Siena e dell'Osservatorio Astronomico dell'Università di Siena.
Per informazioni: <http://www.unisi.it/fisica/astro
Se il 1609 è stato l'anno in cui Galileo puntò per la prima volta il cannocchiale verso il cielo, il 1610 è stato quello in cui ha fatto le più importanti scoperte. Nei mesi di gennaio e febbraio osservò Io, Europa, Ganimede e Callisto, i satelliti medicei di Giove, e a marzo ne diede notizia attraverso la pubblicazione del Sidereus Nuncius.
Il libro, in breve tempo diffuso in tutto il mondo, rappresenta il fondamento del moderno Metodo Scientifico.
A partire dalle ore 15.30, nella sala San Pio del Santa Maria della Scala, sarà possibile rivivere l'atmosfera della diffusione delle prime stampe del Sidereus Nuncius ascoltando e commentando le relazioni di studenti di alcune scuole di Grosseto, Colle Val d'Elsa, Siena e dell'Osservatorio Astronomico dell'Università di Siena.
Per informazioni: <http://www.unisi.it/fisica/astro