
SIENA. La rassegna di appuntamenti d’autore termina la prima parte con un pomeriggio dedicato a Albert Camus. L’incontro, a ingresso libero, e organizzato in collaborazione con il Centro Gabrio Avanzati, è per lunedì 15 marzo alle ore 18 nella Sala S. Pio del Complesso museale Santa Maria della Scala.
A introdurre, spiegare e raccontare l’uomo Albert Camus, ma anche il Premio Nobel (lo vinse per la letteratura nel 1957), il filosofo e drammaturgo francese, sarà il critico letterario e saggista Alfonso Berardinelli, attraverso una serie di letture tratte da “Lo straniero”, “Il mito di Sisifo”, “L’uomo in rivolta” e altri scritti nei quali il letterato parla dell’Italia e della stessa Siena.
A leggere le pagine di Camus l’attore Angelo Romagnoli (Premio Ubi 2009).
“Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando di essere solo un uomo”. Niente male per iniziare a riflettere sul vuoto esistenziale, sulla transitorietà di un’idea di speranza che non esiste. Sulla dignità dell’uomo in quanto tale. E l’uomo, per Camus, deve reagire. Sempre. Deve trovare il coraggio di alzare la voce e di protestare.
Una lezione di non rassegnazione che merita di essere riscoperta oggi più che mai, perché il simbolismo di Camus trova spazi di confronto, apre alla dialettica, incita la riflessione su temi che stanno alla base della vita civile e politica di ogni Paese.
A introdurre, spiegare e raccontare l’uomo Albert Camus, ma anche il Premio Nobel (lo vinse per la letteratura nel 1957), il filosofo e drammaturgo francese, sarà il critico letterario e saggista Alfonso Berardinelli, attraverso una serie di letture tratte da “Lo straniero”, “Il mito di Sisifo”, “L’uomo in rivolta” e altri scritti nei quali il letterato parla dell’Italia e della stessa Siena.
A leggere le pagine di Camus l’attore Angelo Romagnoli (Premio Ubi 2009).
“Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando di essere solo un uomo”. Niente male per iniziare a riflettere sul vuoto esistenziale, sulla transitorietà di un’idea di speranza che non esiste. Sulla dignità dell’uomo in quanto tale. E l’uomo, per Camus, deve reagire. Sempre. Deve trovare il coraggio di alzare la voce e di protestare.
Una lezione di non rassegnazione che merita di essere riscoperta oggi più che mai, perché il simbolismo di Camus trova spazi di confronto, apre alla dialettica, incita la riflessione su temi che stanno alla base della vita civile e politica di ogni Paese.