SIENA. Seppur nella consapevolezza dei tempi ristretti di svolgimento dell’indagine e delle precise competenze di una Commissione di inchiesta parlamentare, auspichiamo che si faccia tutto il possibile per spiegare fino in fondo le ragioni di una vicenda così grave e così impattante sulla nostra comunità, che non può essere attribuita solo alle pur enormi responsabilità personali dei vertici di Banca MPS. Siena ha pagato un prezzo durissimo, anche reputazionale, per scelte scellerate ed imprudenti che hanno depauperato Banca MPS e colpito i risparmiatori, i lavoratori ed il territorio ed attende giustizia.
Se da un lato confidiamo che i processi penali e civili contro amministratori quanto meno inadeguati vadano avanti con efficacia e rapidità, dall’altro è ancora controverso il quadro delle responsabilità sulla mancata vigilanza esercitata su una banca così importante relativamente all’acquisizione di altre aziende di credito, poste in essere con modalità incredibilmente dilettantesche.
La comunità senese non può e non intende chiamarsi fuori, e mi riferisco soprattutto alla classe dirigente di maggioranza ma anche a gran parte di quella di minoranza, dalla responsabilità morale delle scelte compiute dagli amministratori di una banca su cui così forte era l’influenza politica del sistema istituzionale locale.
È ormai evidente, tuttavia, ciò che a Siena diciamo da anni, ma che all’opinione pubblica nazionale ed internazionale non è mai stato evidenziato perché faceva comodo la versione edulcorata della miopia o della boria della classe dirigente senese, ovvero che è venuto meno un intero sistema di monitoraggio, controlli e vigilanza, che avrebbe senz’altro potuto impedire l’incauto acquisto di Banca Antonveneta (e ciò vale anche per la Banca del Salento, seppure per dimensioni incomparabili), nonostante la ormai conclamata attività di occultamento e mistificazione contabile ed informativa posta in essere dalle strutture di vertice di Banca MPS.
Credo che la Commissione abbia l’occasione di dimostrare che in Italia non esistono intoccabili, anzitutto restituendo credibilità al sistema di salvaguardia del risparmio ed in secondo luogo ponendo le basi per rileggere con trasparenza il travaglio del maggiore scandalo finanziario d’Italia che ha rischiato di far scomparire la più antica banca del mondo.
Segnalo, infine, che in parallelo alla vicenda di Banca MPS un’analoga spoliazione di risorse l’ha subita anche la Fondazione MPS, ente anch’esso sottoposto a stretta vigilanza governativa. Su questo punto, vi informo che l’Amministrazione Comunale ha potuto, sia pure indirettamente, esercitare la propria influenza per sollecitare gli attuali amministratori della Fondazione a portare avanti cause risarcitorie per miliardi di euro.
Il fatto che la città abbia saputo ritrovare lo spirito e l’energia per ripartire, anche con l’aiuto dello Stato, non significa che la fame di giustizia della popolazione senese sia venuta meno, anzi, essa non sarà saziata finché la storia non sarà interamente scritta ed i colpevoli assicurati alla giustizia.
Dal Parlamento non ci attendiamo sentenze, bensì un contributo di verità ed una spinta riformatrice sulle leggi e sulle regole che evidentemente non sono bastate, sperando che non prevalga la tentazione delle forze politiche ad una propria visibilità a danno dell’analisi dei fatti.
Bruno Valentini