Lo spiega l'assessore Mazzini rispondendo ad un'interrogazione
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SIENA. Richiamando alcuni episodi di cronaca, come quello accaduto all’inizio di settembre a Livorno, durante la seduta consiliare di martedì scorso, 24 ottobre, Marco Falorni (Impegno per Siena) ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Andrea Corsi (L’Alternativa) sul tema del rischio idrogeologico dovuto alla presenza di torrenti tombati e costruzioni in zone a rischio elevato.
Il consigliere ha sottolineato come “nel nostro territorio comunale insistano alcuni corsi d’acqua tombati, quali il Riluogo e il Pescaia, e altri comunque prossimi alle abitazioni, come il Tressa” e ha citato, tra le aree a maggiore rischio idrogeologico, “la zona esterna a Porta Pispini, quelle di viale Sardegna, Pescaia, Colonna San Marco e altre”.
Alla sua richiesta di conoscere “il livello di rischio per le situazioni segnalate e quali provvedimenti sono stati adottati a tutela delle persone e delle costruzioni nelle aree suddette” ha risposto l’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, il quale ha illustrato una disamina sulle aree del territorio comunale a maggior rischio idraulico e geomorfologico.
Rispetto ai corsi d’acqua richiamati nell’interrogazione, l’assessore ha affermato che “sono stati verificati in fase di redazione dello strumento urbanistico vigente, su cui, nel dicembre 2010, si sono espressi positivamente anche il Genio Civile e il Bacino regionale Ombrone, i quali hanno constatato come tutto fosse coerente con la normativa in materia. Tali elaborati costituiti da schede e cartografie tecniche sono pubblicati sul Sistema informativo territoriale (SIT) del Comune di Siena”. Nello specifico, Mazzini ha sostenuto che “il Tressa e il Riluogo sono stati tombati perché interni ad aree commerciali, ma non vi è alcun manufatto che vi sia stato costruito sopra”.
Quanto alle misure sul fronte geomorfologico, l’assessore ha fatto riferimento agli “interventi già effettuati nelle due aree maggiormente sensibili, Pescaia ed Esterna Fontebranda, dove sono stati consolidati i rispettivi versanti. Sono comunque previste ulteriori valutazioni anche alla luce di nuovi riferimenti normativi”.
Mazzini ha trattato anche l’aspetto delle misure di mitigazione del rischio: “Vi sono strutture comunali preposte al monitoraggio delle criticità che possono emergere anche a seguito di fenomeni atmosferici di particolare intensità. Ne sono un esempio gli interventi di messa in sicurezza in Esterna Fontebranda, in via Gigli o nella strada di Renaccio”. “Poi vi sono gli altri enti – ha aggiunto – che pianificano gli interventi di propria competenza: la Provincia di Siena, in collaborazione con la Regione Toscana, ha costruito il nuovo argine sul fiume Arbia, già messo alla prova in occasione di copiose precipitazioni; il Consorzio di Bonifica ha, invece, eseguito molti interventi di pulitura degli alvei, tra i quali, appunto, quello dell’Arbia, allo scopo di favorire il deflusso delle acque”.
L’assessore ha concluso ricordando che, nell’ambito del nuovo Piano comunale di Protezione Civile, è stata messa a disposizione dei cittadini senesi la app gratuita per dispositivi Android e iPhone “Cittadino informato” grazie all’adesione al progetto regionale sviluppato da Anci Toscana in collaborazione con Cispel Toscana, l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico: “Uno strumento digitale che, tra le sue varie funzioni informative, offre la cartografia sulla pericolosità idraulica e geomorfologica del territorio comunale”.
Falorni si è dichiarato parzialmente soddisfatto, esprimendo però “alcune perplessità sul fatto che, una volta, il Riluogo e il Pescaia si vedevano, mentre oggi sono completamente tombati. E ben vengano gli interventi di consolidamento degli argini dei fiumi, ma non il taglio selvaggio a cui abbiamo assistito negli ultimi anni”. “In generale – ha concluso – invito l’Amministrazione comunale a monitorare con la massima attenzione le varie situazioni, compresa l’area esterna a Porta Pispini, e ad agire prontamente, come nel caso di Taverne d’Arbia”.