Nel processo d'appello in corso a Firenze l'accusa rincara la dose
FIRENZE. Il sostituto procuratore generale Vilfredo Marziani e i pm di Siena Antonino Nastasi e Aldo Natalini hanno chiesto al processo di appello contro l’ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex capo dell’Area finanza Gianluca Baldassarri di confermare la condanna (Mussari, Vigni e Baldassarri erano stati condannati a 3 anni e mezzo), anzi, hanno rinnovato la richiesta fatta all’epoca: 7 anni per Mussari, 6 per Vigni e Baldassarri. L’accusa è di ostacolo alle funzioni di vigilanza di Banca d’Italia.
I tre sono accusati di aver impedito l’accesso al documento, rimasto “nascosto” nella cassaforte di Vigni per tre anni, il famoso
Mandate Agreement, che provava il collegamento fra due operazioni intercorse nel 2009 fra Mps e la banca giapponese Nomura: la ristrutturazione dello strumento finanziario Alexandria (che conteneva mutui subprime pericolosi e si era gravemente deprezzato dopo la crisi del 2007), e l’acquisto di Btp con scadenza 2034.Le due manovre erano state ritenute gravemente speculative e pericolose.All’udienza erano presenti sia Vigni che Baldassarri. Nell’udienza del 2 novembre sarà il turno delle difese, mentre, salvo problemi, la sentenza dovrebbe essere pronunciata il 7 dicembre.