Il consigliere di Torrita è candidato alla segreteria provinciale

di Augusto Mattioli
SIENA. Dunque facciamo i conti di chi nel Partito democratico punta alla segreteria comunale di Siena e a quella provinciale. Per il comunale Marco Borgogni, Alessandro Pinciani, Ginevra La Russa, Simone Vigni, Fiorenza Anatrini. Per il provinciale Michele Cortonicchi, Massimo Bernazzi, Andrea Valenti, Raffaella Senesi. Un gruppo numerosi di pretendenti che non necessariamente è indice di una forza politica che discute, che si confronta sui programmi e sulle idee. L’impressione è, dall’esterno, che ci sia un tutti contro tutti.
Questa mattina si è presentato ufficialmente un altro candidato alla segreteria provinciale Michele Cortonicchi, 37 anni, di Torrita, assessore comunale all’ambiente, al personale, all’urbanistica. Renziano. Come renziano è il consigliere regionale Stefano Scaramelli con il quale non ci sono, nel gruppo di Cortonicchi, particolari simpatie, anche perchè il consigliere ha contestato la raccolta di firme per la presentazione della candidatura dell’assessore torritese. Non sembra un caso che alla conferenza stampa sia stato presente anche il sindaco di Siena Bruno Valentini che con Scaramelli non parla neanche quando sono vicini di banco. A microfoni spenti dai sostenitori di Cortonicchi nei confronti di Scaramelli non mancano dure considerazioni per un atteggiamento generale considerato divisivo.
“Nostro obiettivo – ha sottolineato Cortonicchi – è di valorizzare tutte le pluralità che ci sono all’interno del partito e cercare di far tornare chi si è allontanato”, aggiungendo che “la situazione nel Pd (le discussioni e le contrapposizioni .- ndr) è fisiologica a differenza di altri partiti dove il confronto non c’è. Scaramelli ? Ho tutto l’interesse a confrontarmi con lui. Credo che nell’area renziana lo si debba fare”. Riguardo agli altri candidati sia al provinciale sia al comunale spicca la presenza di Raffaella Senesi, sindaco di Monteriggioni, e di Alessandro Pinciani, ambedue di Confronti, associazione di Alberto Monaci, rimasta sempre monolitica anche quando entrò nel Pd. E che ha sempre dato l’impressione di muoversi con una linea politica propria, magari non in linea con quella del partito. Basti pensare a come in passato i suoi esponenti si sono mossi in occasione delle nomine in Banca e abbiano messo in crisi la sindacatura di Franco Ceccuzzi (indebolito anche da vicende giudiziarie), non essendo state accolte le loro proposte per il cda del Montepaschi quando, dopo una maratona di ore, fu nominato alla presidenza Alessandro Profumo. Senesi e Pinciani, esponenti di spicco del gruppo cercheranno quindi di muoversi, per essere eletti ovviamente, o almeno di condizionare la scelta dei segretari comunale e provinciale e, secondo una tattica politica ormai consolidata. Per intanto Pinciani lancia un sasso, anzi, un macigno nelle acque, in ogni caso agitate del partito, dicendo “no” ad una nuova candidatura di Valentini a sindaco: anche se indicato dal Pd. Mentre Senesi parla, non sappiamo se ha degli dati particolari per dirlo, di una università “che vive uno stato di generale crisi”.
Ma, tornando a Cortonicchi, ecco qualche dichiarazione: ” Vogliamo ci sia un costante confronto con quella che è sempre stata la base sociale del nostro partito. Per questo è necessario un organismo chiaro e riconoscibile: un esecutivo che si occupi della vita organizzativa, della comunicazione, delle iniziative, politiche. Occorre una conferenza di organizzazione che si concentri sulla distribuzione e l’attività dei circoli in tutta la provincia. L’attività politica necessita oggi del coinvolgimento di chi ha fondato il Pd e magari se ne è allontanato e di chi negli anni ha partecipato alle primarie. In provincia di Siena sono quasi 50 mila persone, segno che la voglia di partecipare c’è stata e può essere riaccesa.
Stabiliremo con cadenza regolare incontri tra gli organismi direttivi del Pd di Siena, Grosseto, Arezzo in un’ottica di area vasta, con la capacità di coordinare le necessità ed i bisogni della Toscana meridionale ed allo stesso tempo evitare le fughe individuali dei territori.
Istituiremo forum tematici permanenti, quale luogo di elaborazione e proposta politica del partito, il primo dei quali sul lavoro, confrontandosi con tutte le forme di precariato e con il mondo della scuola e della pubblica amministrazione”.