A proposito del valore formativo e sociale dello sport...
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2017/10/pallone-bimbi-e1507361957434.jpg)
di Augusto Mattioli
SIENA. Inizia l’annata sportiva delle società senesi: non mancano corsi per le attività per i più piccoli, di qualsiasi sport. Giustamente i genitori sono convinti che l’attività fisica sia utile per la crescita dei loro figli ma spesso quando si fa calcio, basket, pallavolo – tanto per citare i più frequentati – c’è chi fa un pensierino sulla possibilità che il figlio sia un campioncino. Mentalità che non è generalizzata, fortunatamente, ma presente, spesso disturbante per chi allena. Ma l’idea del campioncino è presente anche tra gli stessi allenatori, che tendono a forzare la mano con i loro ragazzi, spesso giovanissimi giocatori, magari dando loro anzitempo una dimensione professionistica anche quando invece si dovrebbe puntare di più su un approccio giocoso, abituandoli a stare insieme. Magari si dovrebbe cercare, al di là della specializzazione sportiva che giustamente dovrebbe essere perseguita, anche di preparare fisicamente e mentalmente i giovani a disposizione. Molti ad una osservazione anche superficiale corrono in maniera sbagliata, non hanno coordinazione, frutto di una troppa sedentarietà e disabitudine, oltre che mancata impostazione.
Un ricordo personale: da ragazzo c’era un campo spelacchiato dove si correva dietro un pallone o ci si sfidava a correre in palestra per migliorare la coordinazione. Oggi questo non succede. Si fa movimento solo con le ore della “ginnastica” a scuola o al campo sportivo e niente più. Per non parlare della mancanza reale di attività fisica di base nella scuola elementare
Ma c’è un altro aspetto da tenere presente. Oggi, tornando alla ricerca del campioncino, per fare subito i risultati si fa selezione sempre più presto. Magari a undici, dodici anni o anche prima, come se si trattasse di persone già mature, fisicamente e mentalmente, in grado di capire il motivo del taglio. La selezione arriva con il tempo. I ragazzi sanno valutare e valutarsi. Molto più dei grandi.