Life, Da Mameli, Re water parteciperanno al G7 Agricoltura la prossima settimana a Bergamo
SIENA. Life, Da Mameli, Re-water sono i tre progetti vincitori del primo Food Hackathon del mondo della scuola che ha coinvolto oltre 240 ragazzi provenienti da tutto il territorio nazionale nella due giorni del Millennials Fest 2017 Siena Food Innovation, a Siena. Hanno partecipato anche i docenti. I vincitori parteciperanno al G7 Agricoltura la prossima settimana a Bergamo e si uniranno ai vincitori di un altro Hackathon dedicato allo spreco alimentare, fatto a Milano lo scorso mese di maggio. Per ogni team – erano 16 – sono stati individuati dei delegati che diventeranno ambasciatori del progetto PRIMA: andranno a Malta per rappresentare il nostro paese e fare una settimana di formazione. Cibo che faccia bene, recupero dell’acqua, cibo che unisce. Questo, in sostanza, è il futuro del cibo per i Millennials, il modo in cui gli studenti immaginano il tempo che verrà grazie all’Hackathon. La valutazione dei progetti è stata curata dalla giuria composta da Simona Montesarchio, MIUR, Francesco Capozzi, Università di Bologna, Raffaella Zucaro, CREA, Massimo Iannetta, ENEA, Marcello Mastrorilli, CREA. Intervento conclusivo di Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e complimenti a chi ha vinto, a Lorenzo Micheli che ha curato l’Hackathon e a tutto il lavoro di ricerca presentato dal professor Angelo Riccaboni – ha detto la ministra Fedeli – Nel mese di luglio al Miur abbiamo presentato un programma adottando i goal dell’agenda 2030. Dobbiamo essere noi ad adottare per primi la sostenibilità, altrimenti non possiamo essere in grado di dire agli altri, ai ragazzi, di farlo. Quindi crediamo molto in questo progetto e crediamo che i ragazzi debbano avere strumenti di comprensione, di crescita e di competenza. Tra dieci giorni arriveranno, tra l’altro, dal Consiglio Europeo delle linee guida sull’istruzione e una parte di queste saranno dedicate alla sostenibilità. Abbiamo bisogno di accelerare nelle competenze perché aria, acqua non sono consumabili in eterno”.
“Sono contenta che i ragazzi andranno a Bergamo – ha aggiunto il ministro – è uno dei terreni più importanti di innovazione. Grazie ai docenti, sono favorevolmente colpita che avete messo i docenti di fare l’Hackathon, docenti che sono perfettamente in grado di stare nella innovativa scuola italiana. Di questo evento mi è piaciuto anche che avete messo la ricerca in relazione alle esperienze di vita e all’agricoltura del trecento. Il cibo è tradizione, cultura, storia, identità, capacità di relazioni con nuovi mondi. Fondamentale fare ricerca e innovare. Noi continueremo a lavorare anche perché gli stili di vita sono un altro aspetto importante. Le università italiane hanno delle parti che ci fanno perdere autorevolezza, e vanno cancellate, ma hanno anche parti di grande qualità. E tutto questo ce lo dimostra”.
A vincere la sfida dell’Hackathon sono stati il team 5, per la sfida legata alle attitudini alimentari, con Life “Local instant food”, con l’obiettivo di avere cibo alla portata di tutti, implementando il rapporto scuola lavoro all’interno di questo settore. Il team 11 ha vinto la sfida dedicata alla sostenibilità e ha lavorato sullo spreco pensando alla start up “Da Mameli”: come l’inno ha riunito gli italiani, l’obiettivo è quello che il cibo abbia lo stesso ruolo con una catena di take way che si occupi di eccessi e li porti a diventare dei piatti tipici ad un prezzo basso. Il team 13 ha vinto la sfida sulla difesa delle risorse naturali con “Re-water”. L’idea è quella di introdurre dei distributori di acqua, da collocare negli aeroporti , nelle stazioni ecc…, con l’obiettivo di non sprecare questa risorsa e recuperarla.
“Siena Food Innovation, che ha visto davvero tanti giovani partecipare ai nostri appuntamenti, ha voluto dimostrare che l’innovazione può fornire un contributo importante alla sostenibilità dei sistemi alimentari e al benessere delle nostre comunità – ricorda Angelo Riccaboni, coordinatore del Comitato organizzatore del Festival, Chair, Fundación PRIMA – Un obiettivo coerente con due iniziative nelle quali il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena svolge un ruolo centrale, in stretta collaborazione con il MIUR: UN SDSN, Sustainable Development Solutions Network, e PRIMA, Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, programma europeo incentrato sullo sviluppo sostenibile di soluzioni tecnologiche e organizzative in materia di risorse idriche, sistemi alimentari e catene agroalimentari. L’Italia può svolgere un ruolo centrale nella promozione di soluzioni sostenibili ai temi dell’alimentazione. Siena Food Innovation va in questa direzione”.
“Grazie al Santa Chiara Labe a tutti coloro che hanno lavorato a questi progetti, Siena è stata al centro del mondo agri food – dice Fiorino Iantorno, direttore Santa Chiara Lab – Abbiamo avuto a Siena il meglio di coloro che lavorano nel settore del cibo e dell’agrifood con un programma pop che ha parlato dei problemi del cibo, ma anche delle grandi storie di ragazzi di tutto il mondo che ritornano alla terra, coniugando tradizione e innovazione. Abbiamo mostrato a tutti che c’e un modo originale di parlare di Ambrogio Lorenzetti attraverso la nuova categoria dell’ “archeocibo” che ha messo insieme archeologi e chef stellati. Lavoreremo per crescere e per fare di questo programma un appuntamento fisso a Siena”.
Millennials Fest e ricerca I temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale sono linee strategiche di sviluppo dell’Università di Siena. Da anni l’Ateneo si dedica a queste tematiche, attraverso progetti di didattica, di ricerca e progetti di networking istituzionali a livello internazionale, tra cui il ruolo di coordinamento per il Mediterraneo di UN SDSN, Sustainable Development Solutions Network, e il ruolo centrale nel programma PRIMA, Partnership for Research and Innovation in the Mediterranea Area, incentrato sullo sviluppo sostenibile di soluzioni tecnologiche e organizzative in materia di risorse idriche, sistemi alimentari e catene agroalimentari a cui aderiscono 19 paesi europei e della sponda nord del Mediterraneo, con un significativo cofinanziamento da parte dell’Unione Europea. Angelo Riccaboni, che ha portato avanti negli ultimi anni per conto del MIUR i lavori di costruzione della partnership e del progetto, è attualmente presidente della fondazione di attuazione di PRIMA. In questo ambito, l’Ateneo senese è al centro di un grande lavoro sui temi della ricerca e dell’innovazione nell’ambito dei sistemi alimentari e idrici