A dettare le tappe e le modalità del primo congresso dell’Unione comunale del Pd colligiano saranno l’assemblea nazionale, che si riunirà il prossimo 22 maggio, e gli organi provinciali e regionali.
“Si sta per aprire una fase per noi molto importante – afferma Fabio Panci, segretario del Pd di Colle – in cui dobbiamo far emergere chiaramente idee e linee guida sui temi e sui contenuti, prima che sui nomi e sulle caselle da riempire. Dobbiamo agire per dare risposte ai cittadini, tornando a parlare con loro con un linguaggio chiaro e semplice. L’abbiamo fatto in occasione delle passate elezioni regionali, ma lo dobbiamo fare ancora di più ora per rafforzare il radicamento, per rendere i nostri circoli ancora più attivi e protagonisti della vita dei quartieri”.
“Dopo la campagna elettorale per le regionali che ci ha portato a raggiungere oltre il 50% dei consensi – prosegue Panci – e dopo tre anni di scadenze dettate da elezioni e primarie, ora è venuto il momento di ragionare sulla politica che il nostro partito vuole fare. Non dimentichiamo che abbiamo enormi possibilità di crescita, perché siamo la forza più credibile della città. Perciò non possiamo vedere nel congresso solo una fase burocratica: al contrario è l’occasione per lavorare fin da ora sull’idea di partito e di città che vogliamo, sulle politiche di area che intendiamo mettere in campo e sull’organizzazione che dovremo darci per perseguire i nostri obiettivi”.
“Non a caso sarà un congresso aperto – spiega il segretario del Pd di Colle – in cui iscritti e non iscritti possano offrire contributi e avanzare proposte, e aprire un dialogo con i rappresentanti del mondo del lavoro e dell’impresa, della scuola, dell’associazionismo, con il mondo laico e quello cattolico, con i giovani e gli anziani. Quello che saremo in grado di portare avanti nelle prossime settimane dipende da tutti noi. Io sono convinto che sia necessario leggere in modo costruttivo il passato e quello che insieme abbiamo realizzato per rilanciare il Pd a Colle e in Valdelsa”.
Vorrei citare per chiudere Sergio Chiamparino, sindaco di Torino in un intervista all’unità di qualche giono fa: “sul territorio ci siamo, il problema è per far cosa. Perché un conto è starci per cercare il numero sufficiente di amici per farsi eleggere a questa o a quella carica, un conto è starci per fare politica e dare risposte ai cittadini” ecco con questo ultimo spiro mi metto a disposizione del mio partito con tutti quelli che lo vorran fare per fare di questo momento un grande appuntamento.