SIENA. “La Toscana è sempre stata una regione caratterizzata da una piccola e media impresa protagonista dell’economia, perché le pmi contribuiscono in misura rilevante all’occupazione, alla ricchezza e alla coesione sociale del nostro territorio”. È quanto afferma Franco Ceccuzzi, membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e responsabile economia del Partito democratico della Toscana.
“Per il Pd toscano, che si è mobilitato a fianco di Enrico Rossi in una campagna elettorale centrata sui temi del lavoro e della produzione, le piccole e medie imprese sono da sempre un punto di riferimento essenziale per i valori di cui sono portatrici”. “L’intesa – continua Franco Ceccuzzi – tra Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Casartigiani, denominata ‘Patto del Capranica’, che ieri a Roma ha dato vita a ‘Rete imprese Italia’, è partita proprio dalla Toscana, dove ha già prodotto risultati molto positivi. Ad esempio il coordinamento fra tutti i consorzi Fidi che, in una fase di restrizione del credito, ha innalzato il livello patrimoniale al momento giusto, quando cioè la crisi ha richiesto maggiori impieghi a favore delle Pmi, più per il consolidamento delle esposizioni debitorie che per gli investimenti”.
“Per il Pd toscano, che si è mobilitato a fianco di Enrico Rossi in una campagna elettorale centrata sui temi del lavoro e della produzione, le piccole e medie imprese sono da sempre un punto di riferimento essenziale per i valori di cui sono portatrici”. “L’intesa – continua Franco Ceccuzzi – tra Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Casartigiani, denominata ‘Patto del Capranica’, che ieri a Roma ha dato vita a ‘Rete imprese Italia’, è partita proprio dalla Toscana, dove ha già prodotto risultati molto positivi. Ad esempio il coordinamento fra tutti i consorzi Fidi che, in una fase di restrizione del credito, ha innalzato il livello patrimoniale al momento giusto, quando cioè la crisi ha richiesto maggiori impieghi a favore delle Pmi, più per il consolidamento delle esposizioni debitorie che per gli investimenti”.
“Ora – conclude il responsabile economia del Pd toscano – è attesa una riposta del governo che sia all’altezza delle domande poste dal mondo delle Pmi, che si aggrega e già dal 2006 parla con una sola voce: la revisione degli Studi di settore, l’abolizione dello scontrino fiscale, l’estensione del ‘forfettone’ per i contribuenti fino a 70mila euro, il credito d’imposta per la ricerca, la semplificazione degli adempimenti, un intervento sulla Tia dopo la sentenza della Corte Costituzionale”.