Un gruppo di soci chiede danni per dieci miliardi di euro. Ammessi in 200 come parti civili
MILANO. E’ in progamma oggi (29 settembre) l’udienza preliminare rinviata il 5 luglio scorso a crico di Alessandro Profumo, ex-presidente del Monte dei Paschi, Fabrizio Viola, ex amministratore delegato della banca, e Paolo Salvadori, ex presidente del collegio sindacale.
Le accuse sono di aggiotaggio e falso in bilancio per una presunta contabilizzazione non corretta dei derivati Santorini e Alexandria nei bilanci del Monte. Lo scorso 15 maggio i pm avevano chiesto l’archiviazione per Profumo, Viola e Salvadori, ma il gip di Milano Livio Cristofano ne aveva poi disposto l’imputazione coatta. E’ stata anche disposta una nuova perizia sulla contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria sui bilanci dell’istituto senese tra il 2012 e il 2015.
Nel frattempo un gruppo di soci della banca senese ha inviato una memoria alla gup per chiedere di contestare agli ex vertici anche l’accusa di truffa contrattuale. Nella memoria i soci chiedono che i danni sofferti dal Monte dei Paschi siano conteggiati in almeno dieci miliardi di euro.
Aggiornamento delle 15,30
Nell’udienza di oggi il Gup, oltre ad ammettere come parti civili circa 200 tra azionisti ed ex azionisti, ha disposto la riunificazione del procedimento nei confronti di Banca Mps, indagata per responsabilità amministrativa degli enti, con quello che vede coinvolti gli ex vertici.
Il procedimento è stato rinviato al 10 novembre prossimo e, in quella occasione, Mps si costituirà anche come responsabile civile, dopo che le parti civili sono state autorizzate a citare la banca anche in questa veste. Se richiesto, i legali di Profumo, Viola e Salvadori hanno dato la disponibilità dei loro assistiti a essere sentiti. Le difese stanno valutando la richiesta del rito abbreviato.