JOHANNESBURG. Giu’ le mani dalle vuvuzela. Gli organizzatori dei Mondiali di Sudafrica 2010 sono costretti a scendere in campo per difendere le celeberrime trombette che invadono gli spalti degli stadi. L’ossessiva colonna sonora non piace alla maggior parte dei giocatori e non fa felici nemmeno le tv di mezzo mondo. Meglio abituarsi in fretta al concerto ininterrotto, perche’ la situazione non cambiera’ ”Le vuvuzela sono qui per rimanerci. Non verranno mai proibite, chiediamo ai tifosi solo di usarle in maniera appropriata”, ha chiarito Rich Mkhondo, portavoce del Comitato, nel tentativo di chiudere il caso.
”I passaggi sbagliati? Colpa delle vuvuzela”. Yoann Gourcuff, centrocampista della Francia, punta il dito contro le ossessive trombette che invadono gli stadi di Sudafrica 2010. E’ colpa degli strumenti, dice il giocatore del Bordeaux, se i bleus hanno commesso tanti errori venerdi’ sera nel grigio 0-0 contro l’Uruguay. ”Le vuvuzela sono una delle spiegazioni per i nostri errori nei passaggi e nella scelta delle posizioni. Con il rumore, non si capiva nulla di cio’ che dicevano diversi giocatori”, dice Gourcuff in un’intervista all’emittente TF1. A lamentarsi per le vuvuzela aveva gia’ provveduto Patrice Evra, capitano della Nazionale allenata dal ct Raymond Domenech.