Striscioni in tutta Arezzo per l'arrivo del segretario Pd
AREZZO. Dalle Vittime del salvabanche riceviamo e pubblichiamo.
“Le Vittime del Salva Banche, in vista del ritorno di Renzi ad Arezzo, domenica prossima, stanno pensando all’opportuna accoglienza. Intanto stanotte la città di Arezzo è stata tappezzata di striscioni, che ricordano chi ha deciso riguardo l’azzeramento di tanti risparmiatori.
La faccia tosta con la quale Renzi viene ad Arezzo, alla festa dell’Unità per presentare il suo libro, ci fa comprendere la presunzione e la sfacciataggine di un partito, quello del Pd, lontano ormai anni luce dalla gente e dai loro problemi.
Un partito che invece di salvaguardare l’interesse dei più deboli, condividere il disagio sociale, affrontare le diseguaglianze, contribuisce a crearle lui stesso, prestando il fianco ai potenti a scapito delle fasce più deboli.
Renzi recentemente alla festa dell’Unità di Bologna, dove rispose nella maniera più arrogante all’ennesima risparmiatrice depredata dal suo decreto, si vantava di non aver nessun rapporto con le Banche (solo due mutui, cit), bene allora si informi meglio (ma noi riteniamo che lo sappia benissimo) su come vengono amministrati certi istituti di credito, prima di prendere misure a loro favore e a discapito di onesti cittadini.
Qualche giorno fa Consob ha sanzionato ex amministratori, sindaci e dipendenti di Banca Popolare Etruria per aver venduto obbligazioni nascondendo la corretta raffigurazione della situazione patrimoniale e finanziaria della banca per un totale di 2,76 milioni. Fra i soggetti multati anche Pierluigi Boschi, padre della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena, ex vicepresidente della popolare salvata dal governo a fine 2015 assieme ad altri tre istituti con un‘operazione costata oltre 5 miliardi di euro.
Invece in questi anni nessun ripensamento su quello scellerato decreto, tutt’ora incomprensibile oltre che profondamente ingiusto, che ha contribuito, senza dubbio, ad impoverire un intero Paese.
Mai nessuna ammissione di colpa, mai nessuna marcia indietro, ma ancor peggio nessun intento di cambiare seriamente questo meccanismo perverso, che privilegia dei veri e propri delinquenti che amministrano le banche come fossero patrimoni personali, mai nessun serio provvedimento per far chiarezza sull’operato di Banca d’Italia, o sull’inasprimento delle pene contro i reati bancari (anzi lo svolgersi delle inchieste non lascia presupporre nulla di buono), niente di tutto questo.
Oggi il Pd ha un segretario che va in tour a presentare un libro distante anni luce dai cittadini.
Avanti popolo, recitava una loro vecchia canzone… andate pure avanti.. Ma senza popolo”.