L'Associazione chiede che il Magnifico Rettore Frati assuma in prima persona tutte le iniziative necessarie, per una concreta inversione di rotta
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SIENA. Il 20 agosto scorso sui giornali nazionali è stato dato ampio risalto ai risultati pubblicati dall’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) circa l’accreditamento delle Scuole di Specializzazione di area medica in ottemperanza al “Decreto interministeriale recante gli standard, i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale delle Scuole di specializzazione di area sanitaria” emanato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministero della Salute in data 13/06/2017. Tale disposizione fissa gli indicatori di attività formativa e assistenziale e gli standard minimi generali e specifici, le modalità e i termini per l’accreditamento delle strutture clinicoassistenziali, ospedaliere e territoriali facenti parte della rete formativa delle Scuole di specializzazione.
I risultati pubblicati dall’ANVUR con 135 Scuole “bocciate” su 1.433 (circa 1 su 10), sono stati una vera e propria doccia fredda per il sistema universitario nazionale anche perché all’elenco vanno sommate altre 500 Scuole in forse ed ancora sotto la lente valutativa dell’Agenzia poiché non rispondenti pienamente ai requisiti disposti dal decreto. Per quanto riguarda la performance delle Università toscane il risultato della valutazione dell’ANVUR, che è bene ricordare valuta unicamente gli indicatori relativi alla sola attività formativa (quelli relativi all’attività assistenziale verranno valutati insieme all’AGENAS – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali –), vede la “bocciatura” di 13 Scuole in totale (7 Università di Pisa – 5 Università di Siena – 1 Università di Firenze) con la particolarità delle Scuole di Specializzazione in Audiologia e Foniatria che in nessuno dei 3 distretti universitari hanno superato il vaglio dell’ANVUR
aprendo alla possibilità per la Regione Toscana di smettere di formare specialisti in questa branca specialistica.
La situazione senese non sarebbe la peggiore nel panorama toscano ma se si scende nel dettaglio si evidenzia come oltre alle 5 (Chirurgia Toracica – Allergologia e immunologia clinica – Audiologia e Foniatria – Medicina legale – Medicina del Lavoro) altre 13 scuole siano, per usare un modo di dire prettamente senese “in pimpinella”, vale a dire passibili di non accreditamento. A voler guardare il bicchiere mezzo pieno vi è anche da dire che alcune Scuole di Specializzazione (Anestesia e Rianimazione, Chirurgia Plastica,Genetica Medica, Ginecologia ed Ostetricia e Psichiatria) hanno ottenuto valutazioni più che lusinghiere da parte dell’ANVUR ma questo non deve distogliere l’attenzione dalle criticità emerse dalla procedura valutativa che necessitano di una attenzione particolare da parte della governance universitaria senese con contromisure immediate atte a tamponare, risolvere e, se possibile, ribaltare, per quanto possibile, la situazione attuale. Le decisioni imposte dai passati governi sul sistema universitario (blocco del turn over, riduzione progressiva del FFO – Fondo di Finanziamento Ordinario – e delle risorse destinate alla ricerca) e le recenti, e si spera risolte in maniera definitiva, vicissitudini finanziare dell’Ateneo senese sono senza dubbio alla base dell’attuale situazione figlia di un progressivo ed inesorabile decremento del numero del personale docente passato dalle circa 1100 unità del 2008 alle circa 800 unità del 2016, inoltre vi è da rimarcare come nel recente passato vi siano state, soprattutto in campo medico, asimmetrie e sperequazioni nell’attribuzione delle risorse umane e finanziarie, anche da parte dell’AOUS, con un impoverimento progressivo di alcune specialità ed ipertrofie di altre specialità non sempre necessarie e giustificate, come evidente dai risultati valutativi dell’ANVUR. Né il futuro fa ben sperare viste le numerose cessazioni dal ruolo (e fra queste molti professori di Ordinari, soprattutto nell’area medica) previste per il 2018 e 2019. Per tali motivi l’Associazione Confronti chiede che, accanto al mantenimento delle attuali eccellenze, il Magnifico Rettore Frati, senza lavarsene le mani delegando, assuma in prima persona e con l’autorevolezza propria, tutte le iniziative necessarie, per una concreta inversione di rotta e rilanciare un nuovo “rinascimento” della Scuola Medica dell’Ateneo senese con il potenziamento “mirato” di quelle realtà attualmente in difficoltà al fine di difenderle e rinvigorirle con ricadute benefiche sul prestigio dell’Università e sulla qualità dei servizi assistenziali offerti.
Associazione Confronti