SIENA. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena, in collaborazione con la Società “Dante Alighieri” di Roma, sarà inaugurata mercoledì 3 giugno prossimo alle ore 16.30 a Siena nella Sala delle Lupe di Palazzo Pubblico la mostra di Bruno Caruso, Ritratti italiani, visitabile, gratuitamente, fino al 20 luglio tutti i giorni dalle ore 10 alle 18.
Come una classica galleria di uomini illustri, i cui cammei scorrono magniloquenti lungo le pareti, quella ideata e realizzata da Bruno Caruso è un’enciclopedia visiva che illustra e indaga i pregi e i difetti, le virtù e i vizi della storia. Pittori, scrittori, musicisti, intellettuali, uomini politici compongono una ideale galleria di ritratti, a metà tra poesia e cronaca, in grado di riconsegnarci la personalissima mitologia della vita moderna dell’artista: da Antonello da Messina a De Chirico, da Tomasi di Lampedusa a Sciascia, da Alberto Sordi a Marco Ferreri, la mostra restituisce oltre 50 effigi di uomini che hanno contribuito a realizzare quell’idea tutta italiana di cultura.
Figlio della Sicilia ma viaggiatore instancabile, tra i massimi disegnatori, incisori e illustratori degli ultimi decenni, egli ha sempre affiancato alle proprie doti figurative, di una figurazione salda e sinceramente rispettosa della tradizione, l’urgenza d’impegno civile e la volontà di denuncia. Nel registrare le contraddizioni della società contemporanea, tuttavia, il linguaggio di Caruso è raramente spietato e più spesso venato di sottile ironia e di tenace ottimismo. Senza dimenticare i grandi maestri del Rinascimento la sua riflessione si concentra soprattutto sui grandi pensatori e sugli intellettuali del Novecento che ha avuto la fortuna o la sfortuna di incontrare nel suo cammino.
Rispetto all’allestimento romano nella sede della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze, appena terminato, la mostra di Siena presenterà una galleria ancora più vasta, arricchita da altre figure di intellettuali e artisti, di provenienza europea e di tutte le epoche.
Come una classica galleria di uomini illustri, i cui cammei scorrono magniloquenti lungo le pareti, quella ideata e realizzata da Bruno Caruso è un’enciclopedia visiva che illustra e indaga i pregi e i difetti, le virtù e i vizi della storia. Pittori, scrittori, musicisti, intellettuali, uomini politici compongono una ideale galleria di ritratti, a metà tra poesia e cronaca, in grado di riconsegnarci la personalissima mitologia della vita moderna dell’artista: da Antonello da Messina a De Chirico, da Tomasi di Lampedusa a Sciascia, da Alberto Sordi a Marco Ferreri, la mostra restituisce oltre 50 effigi di uomini che hanno contribuito a realizzare quell’idea tutta italiana di cultura.
Figlio della Sicilia ma viaggiatore instancabile, tra i massimi disegnatori, incisori e illustratori degli ultimi decenni, egli ha sempre affiancato alle proprie doti figurative, di una figurazione salda e sinceramente rispettosa della tradizione, l’urgenza d’impegno civile e la volontà di denuncia. Nel registrare le contraddizioni della società contemporanea, tuttavia, il linguaggio di Caruso è raramente spietato e più spesso venato di sottile ironia e di tenace ottimismo. Senza dimenticare i grandi maestri del Rinascimento la sua riflessione si concentra soprattutto sui grandi pensatori e sugli intellettuali del Novecento che ha avuto la fortuna o la sfortuna di incontrare nel suo cammino.
Rispetto all’allestimento romano nella sede della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze, appena terminato, la mostra di Siena presenterà una galleria ancora più vasta, arricchita da altre figure di intellettuali e artisti, di provenienza europea e di tutte le epoche.