Tante le richieste avanzate dal gruppo, presente all'appuntamento, alla Giunta, soprattutto in merito alla gestione delle case popolari
TAVERNE D’ARBIA. Una delegazione di Uniti per Siena ha partecipato la sera del 17 agosto alla riunione a Taverne d’Arbia tra la Giunta comunale e la popolazione.
Crediamo che, al termine dell’incontro, siano rimaste irrisolte alcune delle questioni che erano state poste all’attenzione della Giunta dai cittadini di Taverne.
In particolare ci riferiamo al rispetto delle norme, da parte degli inquilini delle case popolari, circa il numero degli occupanti le abitazioni, la correttezza di quanto denunciato in termini di reddito in fase di domanda (alcuni occupanti, come è stato affermato da alcuni dei presidenti, pare abbiano addirittura proventi da attività lavorativa in nero), l’idoneità delle case ed i controlli messi in atto da Siena Casa. In tal senso le risposte dell’Amministrazione comunale sono state a nostro giudizio disarmanti. L’Assessore Ferretti non può vantarsi di controllare semplicemente le denunce dei redditi degli assegnatari delle case popolari, quando si parla di “sommerso”, quindi di attività sconosciuta all’erario. Capiamo bene che, come ha detto l’Assessore Ferretti, “il Comune non è la Guardia di Finanza o la Polizia”, ma ci poniamo allora alcune domande. Quando il nucleo di Polizia Giudiziaria della nostra Municipale fa i controlli e trova nelle case persone non autorizzate o, peggio, oggetti di un certo valore (televisori ultimo grido o cellulari costosissimi), cosa fa l’Amministrazione una volta ricevuta tale segnalazione? Perché, in sede di assegnazione delle case Erp, invece di farsi fornire dai non italiani una semplice autocertificazione di non possesso di immobili di proprietà nel paese di provenienza, non è piuttosto richiesta una documentazione ufficiale come fanno in altri comuni?
Abbiamo chiesto altresì un radicale intervento sull’edilizia popolare per rendere nuovamente e finalmente utilizzabili gli edifici attualmente vuoti (sono ben 430 le domande in lista di attesa!!!) o per sistemare quelli che necessitano di manutenzione.
Per quanto riguarda, poi, il problema della sicurezza, è vero che i cittadini delle Taverne si sentono dimenticati, al di là dei milioni di Euro di investimenti promessi dal Sindaco. È stata infatti una precisa scelta dell’Amministrazione comunale quella di togliere il presidio del vigile di quartiere, così come è palese la totale inadeguatezza amministrativa del Pd nell’attivarsi per aumentarne il numero, visto il ridicolo esito delle recenti assunzioni a tempo determinato, che hanno visto dimettersi, dopo nemmeno un mese, quasi tutti gli assunti, provenienti dalla graduatoria di Grosseto. Abbiamo dunque chiesto una maggiore attenzione dell’Amministrazione comunale per mantenere il quieto vivere nelle ore notturne nella zona della piazza della Chiesa e di via Principale e via Lucari. Il Sindaco, in precedenza, aveva infatti detto che non potevano essere chiamate le forze dell’ordine per coloro che fanno schiamazzi nelle ore notturne (“è un loro diritto stare a parlare fuori”)… ci verrà lui ad insegnare a queste persone il rispetto nei confronti del prossimo? Sarà capace? O si dovrà sperare che costoro, una volta finita la ludoteca nel nuovo edificio della Pubblica Assistenza, si trasferiranno lì, magari anche nelle calde sere d’estate?
In particolare siamo rimasti fortemente colpiti dalle affermazioni di Valentini sulla mancata realizzazione del ponte pedonale tra Arbia e Taverne, che non è rientrato nel piano per le periferie come avrebbe voluto il Comune di Siena. Il Primo cittadino senese ha giocato al classico “scaricabarile” sul comune di Asciano, creando solo confusione tra i presenti e ben sapendo che all’epoca del bando governativo per le periferie il Comune di Asciano non aveva gli strumenti urbanistici per prevedere tale opera né poteva effettuare varianti. Per l’ennesima volta le esigenze di campagna elettorale passano davanti alle necessità del bene comune dei residenti.
Uniti per Siena
Francesco Giusti