ROMA. Nel 2009 le Fondazioni di origine bancaria hanno fronteggiato il difficilissimo contesto economico finanziario contenendone l’impatto negativo sui bilanci. Nonostante una diminuzioni dei dividendi dalle partecipazioni bancarie pari a circa 2 miliardi di euro – derivante soprattutto da scelte di consolidamento del patrimonio dei principali gruppi bancari italiani, che molte Fondazioni hanno sostenuto nel 2008 sottoscrivendo aumenti di capitale e nel 2009 rinunciando spesso all’assegnazione di dividendi – da una prima analisi dell’Acri risulta che i proventi totali si attestano a 2,5 miliardi di euro contro i 2,98 miliardi del 2008 (-16%). L’investimento nelle altre attività finanziarie (pari a circa due terzi dell’impiego del patrimonio delle Fondazioni) ha, invece, registrato un sensibile miglioramento del tasso di rendimento, che si attesta al 5,5% contro lo 0,2% del 2008. L’avanzo di gestione passa da 1,99 miliardi di euro nel 2008 a 1,95 miliardi (-1,8%) grazie a una sensibile riduzione degli oneri complessivi di gestione. Le erogazioni, al netto degli accantonamenti per l’attività erogativa futura, passano da 1,67 miliardi a 1,36 (-18,6%) e mostrano, in base alle prime indicazioni, una crescente finalizzazione verso attività orientate allo sviluppo del territorio. Il patrimonio netto complessivo delle Fondazioni si consolida intorno ai 49 miliardi di euro, con una redditività netta complessiva pari al 5,2% contro il 6,5% del 2008.
