Lo ha decio l'assemblea svoltasi oggi (1° agosto)
SIENA. L’assemblea dei lavoratori di oggi ha confermato la tensione all’Opera del Duomo di Siena. Il personale, insieme alla FP CGIL, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione per ottenere piena applicazione della sentenza del 2015.
“La perdurante inosservanza da parte del CdA della Fabbriceria delle norme contrattuali sottoscritte sin dal 2010, relative, in primis, alla valutazione delle competenze professionali possedute dal personale di Opera della Metropolitana ONLUS, – spiega la FP CGIL – rappresenta una grave violazione di cui i lavoratori subiscono i nefasti effetti, non solo di natura patrimoniale. L’indifferenza al rispetto degli accordi sottoscritti risulta ancora più grave se valutata alla luce della sentenza di primo grado e dell’ordinanza dell’appello passata nel 2016 in giudicato”.
“Ci ritroviamo a dover lottare per ottenere quanto deciso da un’aula di tribunale – aggiunge la RSU – perché ancora oggi, nonostante siano passati ben oltre 2 anni dalla sentenza che sanciva le ragioni dei lavoratori in merito alla pretesa cessione di ramo d’azienda in favore di Opera Civita Spa, non ci sono state consegnate le buste paga di OPA relative al periodo della cessione, e non è stata nemmeno sistemata la posizione sugli estratti conti contributivi”.
“Ci eravamo anche rivolti alla Direzione Territoriale del Lavoro – prosegue la rappresentanza sindacale – affinché si verificasse l’operato dell’azienda in merito alla mancata emissione delle buste paga mensili del periodo incriminato, ma nonostante la richiesta risalente addirittura al dicembre scorso e il sollecito di due settimane fa, anche su questo fronte nulla di fatto, cosa che non può lasciarci privi di perplessità… Sembra quasi che la strada verso l’ottenimento di quanto dovuto sia, più che lastricata di buone intenzioni, piena di continue negazioni”.
“Un muro di gomma incomprensibile – denuncia la FP CGIL – che ostacola i diritti sanciti dalla legge a tutela dei lavoratori e che ci lascia attoniti ma determinati a combattere affinché questi vengano rispettati. Non ci vengono fornite neppure delle spiegazioni, quasi a dichiarare la pervicace volontà da parte della Dirigenza dell’Opera della Metropolitana di Siena di proseguire verso la strada del contenzioso permanente contro i lavoratori, già vittime di scelte gestionali più che discutibili”.
“Ma purtroppo non basta, – conclude il sindacato – sono state riscontrate anche errate applicazioni degli istituti contrattuali, il non rispetto delle relazioni sindacali e di quanto sottoscritto nei verbali d’incontro tra Ente e Sindacato. I lavoratori e le lavoratrici, quindi, hanno dato mandato pieno per arrivare alla soluzione della vertenza ed avere ragione dei loro diritti. Sin da oggi saranno messe in campo tutte le iniziative utili allo scopo, a partire dalla proclamazione dello stato di agitazione e dalla richiesta al Prefetto di Siena dell’apertura delle procedure di raffreddamento e conciliazione”.