L'uomo era evaso dal carcere di Fossano lo scorso 30 giugno ed aveva raggiunto la sua compagna con la quale aveva proseguito la fuga
TAVARNE D’ARBIA. Si è conclusa a Taverne d’Arbia la fuga del pluriomicida Giuseppe Mastini, alias Johnny Lo Zingaro, tra i rappresentativi protagonisti della Roma criminale degli anni Ottanta. L’uomo era scappato dal carcere di Fossano lo scorso 30 giugno. Il pretesto per la fuga un periodo di lavoro, fuori dal carcere, presso la scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, nel savonese.
“Lineare” la fuga dell’uomo. Dopo aver preso il treno che ormai da novembre era uso prendere per arrivare a Cario Montenotte, non si era diretto presso la scuola di polizia penitenziaria ma aveva preso un taxi (costo della corsa 400 euro) per arrivare a Genova e da lì le sue tracce si erano perse. Circa un mese è durata la sua “fuga d’amore” e dalle sbarre. Questo pomeriggio l’annuncio della Polizia, arrivato attraverso i social. L’uomo dopo essere evaso e una volta arrivato a Genova si era recato a Pietrasanta dove la sua compagna, la cinquattottenne Giovanna Truzzi, stava scontando una pena agli arresti domiciliari. Anche lei evasa, si sono infine recati a Taverne d’Arbia a casa di parenti di lei.
La fuga era organizzata e anche l’ospitalità dal momento che i parenti avevano ordinato un nuovo materasso per accogliere la coppia in fuga.
In soccorso delle indagini, che non si erano mai fermate, le nuove tecnologie. Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica.it”, gli investigatori non avevano perso di vista i fuggitivi grazie alle intercettazioni telefoniche sui cellulari dei parenti della donna. Poi l’azione: gli agenti si sono fatti passare per corrieri ed hanno potuto individuare i due soggetti all’interno dell’abitazione, facendo scattare il bliz coordinato dal servizio centrale operativo.