di Paola Dei
SIENA. In Piazza Jacopo della Quercia terzo appuntamento dedicato alla bellezza il 21 luglio, per le iniziative di Estate 2017, percorsi artistici fuori orario.
Alle ore 21 il critico più noto d’Italia in una Piazza gremita di persone, ha tenuto una Lectio Magistralis sul tema de La bellezza ferita.
Scopo della serata è stato sensibilizzare la popolazione per la salvaguardia delle opere ferite dal terremoto che ha colpito San Benedetto del Tronto, Norcia e altri paesi.
Gianfranco Indrizzi, priore del Montone e rettore dell’Opera Metropolitana, ha introdotto la serata dedicando un ricordo alle popolazioni di Norcia ed evidenziando come la voce di Sgarbi sia stata la prima a farsi sentire in favore delle opere d’arte rimaste sotto le macerie. Ha preso poi la parola l’Arcivescovo Antonio Boncristiani che ha ricordato di essere nativo di Cerreto Valtiberina, dove il 26 ottobre 2016 le scosse di terremoto sconvolsero la popolazione. Ha inoltre messo in evidenza come gli oggetti che sono esposti alla Mostra non sono solo opere d’arte… ma fanno parte di qualcosa che è inscritto nel nostro DNA. A seguire il sindaco di Siena che ha sottolineato la collaborazione e la sinergia fra Opera del Duomo, Santa Maria della Scala e Comune. “Vogliamo tenere aperto un ponte fra la nostra città e i territori feriti – ha sostenuto Valentini -. Ci sono comuni dove i bambini sono andati a scuola altrove, noi dobbiamo aiutare le popolazioni a ricostruirsi… Siena, dopo Roma, Milano, Torino, è una delle città che dà il contributo più alto alla cultura. Noi non vogliamo fare solo turismo ma basarci sulla cultura… Google ha scelto quattro città per la bellezza nel mondo: Palermo Venezia Roma e Siena”.
Scopo della serata è stato sensibilizzare la popolazione per la salvaguardia delle opere ferite dal terremoto che ha colpito San Benedetto del Tronto, Norcia e altri paesi.
Gianfranco Indrizzi, priore del Montone e rettore dell’Opera Metropolitana, ha introdotto la serata dedicando un ricordo alle popolazioni di Norcia ed evidenziando come la voce di Sgarbi sia stata la prima a farsi sentire in favore delle opere d’arte rimaste sotto le macerie. Ha preso poi la parola l’Arcivescovo Antonio Boncristiani che ha ricordato di essere nativo di Cerreto Valtiberina, dove il 26 ottobre 2016 le scosse di terremoto sconvolsero la popolazione. Ha inoltre messo in evidenza come gli oggetti che sono esposti alla Mostra non sono solo opere d’arte… ma fanno parte di qualcosa che è inscritto nel nostro DNA. A seguire il sindaco di Siena che ha sottolineato la collaborazione e la sinergia fra Opera del Duomo, Santa Maria della Scala e Comune. “Vogliamo tenere aperto un ponte fra la nostra città e i territori feriti – ha sostenuto Valentini -. Ci sono comuni dove i bambini sono andati a scuola altrove, noi dobbiamo aiutare le popolazioni a ricostruirsi… Siena, dopo Roma, Milano, Torino, è una delle città che dà il contributo più alto alla cultura. Noi non vogliamo fare solo turismo ma basarci sulla cultura… Google ha scelto quattro città per la bellezza nel mondo: Palermo Venezia Roma e Siena”.
Il presidente di Civita Giuseppe Costa è intervenuto da Genova e ci ha riferito che sono circa 150 le persone di Civita che lavorano per i beni culturali.
Dopodiché è intervenuto Sgarbi che, nonostante la recente operazione subita al braccio, ha saputo essere appassionante e coinvolgere il numeroso pubblico intervenuto. Si è scusato per i due giorni di ritardo e ha voluto porre l’accento sulla retorica generale di quelli che hanno rimpianto luoghi mai visti. “Il terremoto ha svelato ciò che a molti era sconosciuto”. L’ex-assessore alla rivoluzione di Urbino ha poi fatto presente come la prevenzione sul territorio non rappresenti uno strumento efficace per salvare monumenti storici e opere d’arte, sui quali è impossibile intervenire in maniera soddisfacente per eseguire lavori di messa in sicurezza. È importante invece una ricostruzione veloce, efficiente e capace di soddisfare le necessità delle zone colpite dal sisma. Ha inoltre fatto presente con una arguta osservazione, come certe volte si spendano i soldi con estrema facilità per pagare i televisivi ad esempio e non si dia sostegno alle popolazioni che hanno subito calamità naturali. Non è mancato un sorriso quando con la solita vis ironica e intelligente ha fatto notare come i Santi più importanti abbiano subito meno danni per le opere a loro dedicate e ha citato Santa Caterina da Siena. Ha parlato dei giovani, dell’importanza della cultura, dell’amore per l’arte nato con Arcangeli ma sviluppatosi fuori dalla scuola, ha mostrato le foto delle opere d’arte presenti in Mostra sullo schermo montato nella Piazza e ha voluto ricordare anche le popolazioni dell’Emilia Romagna, dove il terremoto è stato rimosso, come esempio di capacità costruttiva. L’efficienza e gli strumenti giusti utilizzati in breve tempo hanno saputo fa rialzare un popolo in ginocchio.