Parlano due genitori e un medico di famiglia
di Annalisa Coppolaro
MONTERONI D’ARBIA. Dopo la recentissima approvazione del decreto sui vaccini, abbiamo chiesto a tre persone le loro opinioni in materia. Un argomento molto sentito e controverso. Ecco le nostre domande. ”1-Il decreto vaccini è passato tra tante polemiche. cosa pensa delle misure prese dal governo in questo settore? 2-Secondo lei cambierà qualcosa nel rapporto che gli italiano hanno con questa controversa realtà? 3-Tra le molte critiche degli anti-vax quella di una imposizione di un alto numero di vaccini rispetto ai paesi stranieri, una sua opinione in materia.”
1-Secondo me l’approvazione è un duro colpo alla democrazia. Ci hanno fatto credere che vi sia una emergenza sanitaria ma non è così.Nessuno ha ascoltato i no-vax che volevano un confronto e ulteriori approfondimenti scientifici. Ho un rapporto difficile con il tema in quanto mio figlio, 14 anni, ha subito un blocco della crescita fino al secondo anno, dopo la somministrazione della seconda dose dell’Exavac (ritirato dal mercato pochi mesi dopo!!!).
Dopo ha subito varie problematiche infettive e per anni mio marito ed io abbiamo vissuto nell’ansia e nella preoccupazione. Nel nostro caso poi la cosa si è risolta bene e la crescita è ricominciata ma tanti casi che ho sentito purtroppo non si sono svolti così…
2-Non credo che gli italiani abbiano davvero compreso il grave atto di forza e violazione dei principali diritti costituzionali che il governo ha perpetrato con questo decreto. Molti genitori che conosco sono favorevoli ai vaccini non essendo al corrente dei rischi e della composizione dei vaccini. Con tutti i problemi che abbiamo in Italia, dalla malavita in poi, c’è veramente bisogno di un decreto legge con l’impegno di ingenti somme di denaro (le case farmaceutiche non fanno vaccini gratis e noi li paghiamo) in assenza di emergenza sanitaria?
Alessandro N., 51 anni, Libero professionista della comunicazione
1-Stiamo parlando di bambini e questo dovrebbe farci parlare ed agire con molta circospezione con dati scientifici alla mano. Non sono contrario ai vaccini come azione preventiva. Sono rimasto però colpito negativamente dall’imposizione… Un DL si dovrebbe attuare per motivi urgenti o gravi. Qualche hanno fa, per situazioni simili, ricordo lo stato italiano che gridava la calma e chiedeva che l’OMS si esprimesse in tal senso prima di dichiarare un’epidemia in atto. Mi pare che non siamo difronte a nessuno dei due casi.
2-Dal mio punto di vista vi sarà un cambiamento negli italiani e per vari motivi. Lo Stato ci obbliga a vaccinare coattivamente i nostri figli ma non se ne assume la responsabilità. Alla USL i medici non vogliono firmare, da sempre, il documento di responsabilità prima dell’inoculazione, anzi, lo fanno firmare a noi. Inoltre so che la sanità italiana chiede controlli continui a campione sui vaccini, ma se fosse, come fanno così tanti inquinanti a finire nel prodotto da inoculare? Questo è gravissimo!
Inoltre leggo che si rende difficile il riconoscimento delle conseguenze del vaccino. Per me lo stato se ne dovrebbe fare carico in toto.
3-E’ vero, noi siamo obbligati a fare un numero superiore di vaccini e non capisco dove sia la logica e la scienza, visto che non viene risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano i dati scientifici, anche questa un’altra occasione mancata per dimostrarci europei. Che senso ha chiedere l’obbligatorietà di eseguire la copertura di tutti questi vaccini, con l’azione coattiva di non poter partecipare alle lezioni scolastiche, senza tuttavia poterlo pretendere da chi entra in Italia? Ma poi, non dovrebbe essere peggio per chi non è vaccinato?Mi sembra che ci sia in corso una grande strumentalizzazione.
Dottor Giuseppe Marrelli, medico di medicina generale
il governo si muove sulla scorta di dati scientifici, quindi su numeri e dati.2) il rapporto degli italiani con i temi della salute pubblica sono già cambiati da tempo e la vicenda dei vaccini ne è l’ennesima prova.
Molta responsabilità è della classe medica che non sa spiegare ed essere realmente “empatica” con le persone che hanno bisogno di cure.
3) sul numero dei vaccino non mi esprimo ma penso che il “problema” sia non tanto il numero alto o basso ma le attese e le “paure” ormai diffuse sulla gestione della salute.