SIENA. Intorno al Monte dei Paschi aleggia un’aria nuova. C’è grande attesa per il rinnovamento che lo Stato sarà pronto a fare non appena partirà la sottoscrizione di azioni da parte del Ministero delle Finanze. A partire dal Cda e dai vertici. Come scritto anche ieri, al nome di Bini Smaghi, fatto nelle ore passate come possibile presidente della banca, ne seguono altri che sono elencati in un articolo apparso su “Il Giornale.it” a firma di Camilla Conti. Secondo le sue informazioni alla presidenza il Mef pare voglia Fabrizio Pagani. Ma la politica (Renzi) non vuole mollare la posizione su Mps e preme per un nome da quest’ultima scelto. Conti riferisce che il nome indicato dall’ala renziana del Pd e’ Yoram Gutgeld, attuale commissario alla revisione della spesa pubblica.
Anche nel cda ci sarebbero “corse alle poltrone” che, nel frattempo, potrebbero essere ridotte di numero e passare dalle attuali 14 alle future 9. Nel cda i renziani premerebbero, secondo Il Giornale, per un posto a Carlotta de Franceschi, “fino all’estate 2015 consigliera economica dell’ex premier a Palazzo Chigi” ma a fare richieste ci sarebbero anche i sindacati e il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Ma Mps non è solo futuri incarichi e poltrone in gioco: c’è anche il piano industriale per il salvataggio della banca. La ricapitalizzazione della banca è un passo; poi ci sono gli esuberi (argomento ancora controverso e sul quale la politica tace) e poi c’è anche la vendita di beni immobili. E proprio su quest’ultimo punto pare ci siano state delle “fughe di notizie”. Alcuni dipendenti che lavorano negli uffici di via dell’Abbadia, dietro Rocca Salimbeni, avrebbero già ricevuto delle lettere che annunciano il loro trasferimento ad ottobre negli uffici a San Miniato. Il provvedimento dovrebbe riguardare circa 200 dipendenti che lavorano in centro storico.
Un duro colpo per la vitalità della città dentro le mura e per le attività commerciali che, su questa realtà, hanno fondato gran parte del loro lavoro. A Siena di questo non si parla. Non se ne parla neppure con riferimento al piano urbanistico che pure in questi mesi è stato al centro di incontri e confronti con l’amministrazione comunale. Nessuno che, pur nel rispetto dell’autonomia decisionale della banca, chieda se gli uffici che saranno svuotati saranno (o magari sono già) venduti. Cosa saranno destinati ad accogliere questi spazi così centrali e così preziosi per la città? Il sindaco Valentini è al corrente di questa operazione? E cosa intende fare per cercare di offrire, in alternativa, nuovi sbocchi economici e “di vivibilità” al centro storico?