E' stato chiesto al Ministro dell’ambiente per attenuare gli impatti ambientali e i danni economici
ROMA. Dare al Paese un Piano nazionale anti siccità e desertificazione per attenuare gli impatti ambientali e i danni economici derivanti delle emergenze. È questa la richiesta contenuta nell’interpellanza urgente sottoscritta anche dalla parlamentare senese Susanna Cenni, a prima firma di Stella Bianchi, che insieme con altri colleghi del Pd, ha chiesto al Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, approfondimenti sulle azioni messe in campo dal Governo per rendere efficaci azioni, standard e metodologie per la lotta alla siccità e alla desertificazione, attraverso l’adozione di una strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici da unire all’impegno per abbattere le emissioni di gas serra verso la decarbonizzazione come previsto dall’accordo sul clima di Parigi. Nel testo sono contenuti impegni anche per il mondo agricolo, dagli investimenti per infrastrutture per l’irrigazione e ricerca per tecniche di coltura in grado di diminuire i consumi idrici.
“Incendi e siccità sono una vera e propria emergenza in tutto il Paese – ha detto Susanna Cenni – Da nord a sud il numero dei roghi cresce, mentre di contro si assiste a una riduzione delle precipitazioni anche del -50 per cento. Anche il nostro territorio è stato interessato dal fenomeno dei roghi, con il vasto incendio sull’Amiata senese. Un’emergenza che, oltre che ambientale ha rilevanti conseguenze sull’economia, visto l’impatto drammatico che sta determinando sull’agricoltura e sulla zootecnia e quindi sullo sviluppo delle economie locali. Crediamo sia indispensabile la definizione e attuazione di misure di protezione integrata delle risorse di suolo, acqua e aria e l’adozione di sistemi di produzione agricola, zootecnica, forestale in grado di prevenire il degrado del suolo, puntando sul risparmio idrico e sulla ricerca più avanzata. Oggi la sfida da vincere è quella di tenere assieme tutela e protezione del territorio, gestione sostenibile delle risorse naturali, a partire da quelle idriche, con lo sviluppo di un modello di crescita delle produzioni locali. Un impegno che potrà essere portato avanti solo attivando un piano nazionale di misure di protezione integrata del suolo e del suo immenso patrimonio”.