In questi mesi fino al referendum consultivo sulla fusione, ci impegneremo per mettere in luce le negatività di questo progetto
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TORRITA DI SIENA. Gianfranco Maccarone ed Emanuele Andreucci, rispettivamente vicepresidente provinciale e portavoce comunale di Torrita di Siena per Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, in una nota congiunta dichiarano quanto segue:
“Ieri a Torrita di Siena si è tenuto il primo incontro riguardante il progetto di fusione dei Comuni di Montepulciano e Torrita di Siena, al quale sono state invita le associazioni del territorio in questione, per esprimere i propri pareri a riguardo.
Abbiamo deciso di assistere all’incontro, riservandoci di intervenire direttamente nei dibattiti che coinvolgeranno tutta la cittadinanza dei due comuni, e dopo aver approfondito la questione, ribadiamo fermamente la nostra contrarietà a questo progetto di fusione.
Il nostro partito già negli scorsi anni ha avuto modo di esprimersi sul tema quando la questione investì sia Sinalunga sia Chianciano Terme e siamo convinti che questo percorso porterebbe più criticità che benefici.
Riteniamo che la fusione tra i comuni di Montepulciano e Torrita di Siena, oltre ad impattare negativamente sull’identità e le tradizioni degli stessi, comporterà solamente un allontanamento delle istituzioni dal cittadino, così come già avvenuto con la chiusura del Tribunale di Montepulciano.
I due sindaci, si nascondono dietro i tecnicismi della normativa di settore affermando che questa sia una scelta inevitabile, tralasciando però di indicare che il progressivo svuotamento di poteri dei comuni è dato da una precisa scelta politica, portata avanti dal governo targato PD di cui gli stessi fanno parte e non da una qualche altra volontà sovraordinata; scelta volta ad arginare la perdita di voti che il centrosinistra sta subendo sia in provincia di Siena sia più in generale in Toscana” – continua la nota- “crediamo che la fusione dei due comuni moltiplicherà le zone d’ombra del nostro territorio, come sta accadendo negli ultimi anni alle frazioni poliziane o al borgo di Montefollonico tagliati fuori da qualsiasi progetto di sviluppo e miglioramento, ed aumenterà a dismisura le spese che il mantenimento di un comune superiore ai 20.000 abitanti comporta, senza alcun beneficio per i cittadini che già vedono drasticamente ridotti i servizi a propria disposizione. ”
Concludono i due esponenti: ” in questi mesi fino al referendum consultivo sulla fusione, ci impegneremo attivamente per mettere in luce le negatività di questo progetto ed a collaborare con il Comitato NO Alla Fusione già attivo a Torrita. Nel frattempo invitiamo tutti i cittadini poliziani che non si riconoscono in questo percorso a collaborare insieme per la creazione di un Comitato per il No anche a Montepulciano, il più partecipato e trasversale possibile, per il quale ci mettiamo a disposizione.”