Un senese invita a riflettere sul destino della Festa
SIENA. Vi scrivo perché anche io, come spero altri e senza alcun condizionamento politico di sorta, sto assistendo da anni ad un inarrestabile declino della nostra Festa. Ora si parla di numero chiuso, poi si parlerà di gabbie per i cavalli e chissà fra un po’ di fantini dotati di auricolare e foto camera integrata stile formula uno! Può sembrare provocazione ma mica più di tanto. Va da sé che i controlli devono essere rafforzati e rivisto un piano di sicurezza in grado di soddisfare eventi imprevedibili e critici… ma da qui a definire il numero di 15000 presenze in occasione della Festa ce ne corre! e, beninteso, senza mettere in discussione lo sforzo importante fatto da tutte le istituzioni preposte per mettere in sicurezza l’evento, come ha ben sottolineato Augusto Mattioli nel vostro articolo di giorni fa.
Ma mi domando, le grandi istituzioni contradaiole e gli stessi Popoli si stanno rendendo conto che questo nostro “bel ruzzino” sta davvero per concludersi?
Magari ne resterà il fascino, il nome, la storia, ma la sua essenza autentica e lo spirito di Comunità che lo hanno preservato dove sono andati a finire?
La mia è una considerazione oziosa e retorica o ciò meriterebbe una onesta riflessione?? Oppure va bene così con la moltitudine di gadget contradaioli a far bella vista in ogni angolo di Siena (e non solo!) e approvati (credo) dal Consorzio per la tutela?
Grazie dell’attenzione e un saluto da un senese
(Lettera firmata)