L'opera di Simone Martini affascina: "L’esperienza non è un’esclusiva per pochi ma un’opportunità che molti, senesi e non, potranno cogliere nei prossimi mesi"
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SIENA. Sui ponteggi del cantiere di restauro della Maestà di Simone Martini: un emozionante incontro con la materia, il gesto e il segno di un grande artista della storia dell’arte senese ancora innovativo. I consiglieri comunali hanno potuto visitare il cantiere per il restauro della Maestà di Simone Martini cogliendo la straordinaria opportunità per una visione “alla pari” del grandioso dipinto.
Data la disponibilità dell’Assessora alla Cultura Francesca Vannozzi e del restauratore Massimo Gavazzi, la Commissione Cultura ha organizzato una visita guidata del cantiere di restauro per il Consiglio comunale.
Dai ponteggi è stato possibile apprezzare la complessità dell’opera e la piena padronanza delle tecniche di Simone Martini, la sua continua evoluzione, lo sperimentalismo e la profusione di raffinatezze, tali da creare un unicum che valica per importanza i confini di un contesto. Vessillo identitario, propagandistico, morale e politico, laico e teologico, la Maestà della Sala del Mappamondo è un’opera d’arte “moderna” e un documento ancora oggi ricco di elementi per una conoscenza più approfondita dell’epoca che l’ha determinata, della tecnologia che ne ha reso possibile la realizzazione, delle tecniche padroneggiate da Simone Martini.
L’esperienza non è un’esclusiva per pochi ma un’opportunità che molti, senesi e non, potranno cogliere nei prossimi mesi.
Rita Petti
Consigliere Comunale Pd