Riflessioni del gruppo di opposizione in Consiglio Comunale sulle recenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti alcuni fantini
SIENA. Prendiamo atto che il Comune di Siena, per il momento, ha congelato l‘iniziativa di costituirsi parte civile, come da delibera di Giunta n°342 del 29/9/2015, nel processo che si sta svolgendo a Siena contro tre noti fantini. L’ennesimo ripensamento di Valentini non lo scagiona, come la giunta, dalla responsabilità di aver scelto di vedere il Comune di Siena seduto in un’aula di tribunale, accanto ad associazioni che senza giri di parole vogliono che il Palio sia fermato. Il messaggio mediatico si è già consumato: chi deve difendere la festa sta dalla stessa parte di chi la vuole abolire.
Sull’argomento non si può non tener conto che siamo in presenza di situazioni lontane e distanti dalla nostra festa, che hanno come protagonisti cavalli che mai hanno corso un Palio. La festa si tutela tenendola il più lontano possibile dai tribunali, facendo capire a tutti che proprio per la sua peculiarità non può e non deve essere confusa con comportamenti di diverso genere e specie che nulla hanno a che fare con essa.
Lo zelo – probabilmente anche elettorale – mostrato dal Comune non ci sembra coerente con la posizione di assoluta neutralità assunta in altre vicende che si sono svolte in Piazza e che hanno generato anch’esse procedimenti penali nonché sanzioni legate a violazioni del regolamento del Palio e per i quali il Comune si è, giustamente, guardato bene dall’intervenire. Una posizione che riteniamo corretta per il complesso e delicato mondo del Palio.
Senza considerare che il Comune di Siena non si è mai distinto, per così tanto attivismo, per esempio quando si sarebbe trattato di valutare un’azione o un intervento verso i rappresentanti del Comune nella fondazione Monte dei Paschi, in merito a certe scelte operate nel recente passato. Le promesse di Valentini di far pagare per le scellerate scelte sulla Banca MPS, sono restate solo uno slogan elettorale. Ci si mette contro i fantini, ma non si chiede conto dell’operato di certi “nominati” per decisioni che hanno messo la città in ginocchio.
NERO SU BIANCO