"Il fallimento non solo finanziario ci pone di fronte non ad un semplice fallimento da un punto di vista culturale ma della politica della precedente e dell’attuale maggioranza"
SIENA. Ciò che ha evidenziato il dibattito del Consiglio Comunale di due giorni fa chiede delle riflessioni su quello che è oggi la politica. Prima ancora che sui contenuti, infatti, ci piace porre l’attenzione sulla reazione di quasi indifferenza del Sindaco alle osservazioni delle opposizioni riguardo alla vicenda della crisi finanziaria della Fondazione Orizzonti e alla cancellazione del Festival, argomenti della massima gravità liquidati come questioni di ordinaria amministrazione.
Innanzitutto crediamo che la questione dovesse essere affrontata in un Consiglio Comunale aperto, e comunque con il contributo della Presidente uscente e del revisore dei conti, mentre già dall’inizio il dibattito è stato presentato come una normale relazione annuale sull’andamento della Fondazione evidenziando chiaramente quale fosse la considerazione sull’argomento.
Entrando specificamente nel merito, crediamo debba essere chiaro a tutti che quando nacque, la Fondazione, non fu pensata semplicemente come strumento di gestione del teatro e delle attività culturali, bensì, associata all’assessorato “Chiusipromozione”, venne sbandierata come il mezzo attraverso il quale rendere più visibile il nostro paese, incrementare le presenze turistiche e attraverso “il fiore all’occhiello” del Festival raggiungere livelli di grande prestigio nel mondo teatrale, non a caso fu definita come il volano che avrebbe rilanciato l’economia. Il fallimento quindi, non solo finanziario, ma dei suoi obiettivi principali, ci pone di fronte non ad un semplice fallimento da un punto di vista culturale ma della politica della precedente e dell’attuale maggioranza; rinnegare il Festival significa, di fatto, aver cambiato idea non su un banale argomento ma su uno degli investimenti principali degli ultimi anni. E non solo si è cambiato idea ma lo si è fatto dopo mesi di omertoso silenzio, nonostante le richieste di chiarimenti riguardo all’andamento economico della Fondazione, fino a giungere al grottesco comportamento del Sindaco che durante il Consiglio Comunale del 31 Marzo dichiarò di non essere a conoscenza dei dati del bilancio 2016, quando invece come si evince chiaramente da un documento del 13 Marzo in cui accettava le dimissioni della Presidente Pompili, prendeva atto di quel bilancio approvato il 10 Marzo. Non si dimentichi inoltre che durante gli anni di attività della Fondazione l’attuale Sindaco è stato assessore al bilancio, quindi ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale per controllare l’andamento della Fondazione stessa, così come avrebbe dovuto fare il sindaco precedente che però era probabilmente troppo impegnato a pensare all’andamento della propria carriera personale. Intervenendo prima, in maniera responsabile, oggi non ci troveremmo ad affrontare la brutta figura di rinunciare al Festival a neppure due mesi dalla data del suo inizio ponendo esponendo Chiusi alla feroce critica del mondo artistico, di fatto facendoci attorno terra bruciata e precludendoci in gran parte possibilità future.
Per questo motivo il nostro atteggiamento è di totale condanna nei confronti di amministratori che ancora una volta si sono dimostrati miopi rispetto alle esigenze del paese, che governano senza un programma preciso ma sulla base dell’improvvisazione, che con grande leggerezza cambiano improvvisamente opinione su questioni importanti, basti pensare all’altrettanto nota vicenda della costruzione del nuovo stadio, divenuto dopo dodici anni un inutile palatenda che costerà ai cittadini circa 4 milioni e mezzo di euro.
Per tutti questi motivi ci associamo alla richiesta di dimissioni del Sindaco fatta in Consiglio Comunale dal gruppo 5 stelle.
Lista Possiamo Sinistra per Chiusi