Numeri e obiettivi di “Tessere i territori” alla fine della campagna di ascolto
“Un modo innovativo, unico in Italia, per garantire una sanità partecipata – dichiara il direttore generale Enrico Desideri – Le nostre politiche sanitarie stanno suscitando interesse sia a livello regionale che nazionale. L’ascolto delle migliori pratiche, attuate nei singoli territori e lì nate spontaneamente, permette che le stesse diventino un modello e siano inserite in modo strutturato nella programmazione. Tutte le informazioni raccolte in queste 13 tappe saranno ora utilizzate per redigere i Piani di inclusione sociale e i Piani integrati di salute. Ringrazio le quasi 2000 persone che ci hanno affiancato in questa bella esperienza”.
L’analisi dei tre territori, Arezzo, Siena e Grosseto (pur nelle loro diversità), ha sottolineato alcuni aspetti importanti. “Esiste purtroppo una corrispondenza tra stato socio-ecomomico e rischi di salute ma, paradossalmente, anche una correlazione tra ricchezza e insoddisfazione, che può sfociare in problemi di salute mentale – sottolinea Simona Dei, direttore sanitario – La complessità del disagio che porta le persone a rivolgersi ai servizi sanitari ci impone di ascoltare, comprendere e accogliere attraverso una logica di squadra. Per questo è stato importante ritrovare in ogni zona progetti che coinvolgano professionisti, associazioni e istituzioni. Questo è l’unico modo per costruire risposte realmente consone ai bisogni dei cittadini”.
Su questi, e altri fronti, l’Asl Toscana sud est è chiamata a lavorare ancora di più e il valore aggiunto di questo grande impegno sono le risorse umane. Non a caso, con “Tessere i territori” la direzione aziendale in toto si è spostata ogni volta per incontrare tutti i soggetti dei Distretti.