VERONA. La droga ha una nuova nuova frontiera: i prodotti venduti sul mercato come profumatori ambientali, in realta’ contengono sostanze stupefacenti. Gli effetti sono analoghi a quelli dell’hashish e della marjuana ma di fatto non sono rilevabili in caso di esami biologici. Tre nuove molecole cannabinoidi sintetici contenute nei prodotti individuati e venduti via internet o negli smart shop sarebbero all’origine di 6 gravi casi di intossicazione registrati dal febbraio scorso, in Veneto e a Milano.La scoperta e’ frutto di un’azione congiunta della Polizia, del Dipartimento delle Politiche antidroga, del dipartimento Ulss 20 di Verona e dell’Istituto di medicina legale, che ha portato al sequestro preventivo di un esercizio commerciale da parte degli agenti della squadra mobile della questura di Verona. Il prezzo di quelli che erano venduti come ”incensi” variava tra 15 e 35 euro. Il proprietario S.G., 50 anni, di origini palermitane e residente in provincia di Verona, e’ stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio e spaccio continuato di sostanze stupefacenti, delitti aggravati perche’ nei confronti di soggetti minorenni. L’indagine e’ stata avviata a febbraio, dopo una segnalazione del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Erano stati rilevati 6 casi di intossicazione acuta, uno a Milano e cinque in Veneto. L’intossicazione era dovuta al consumo di ”n-Joy” e ”Spice”, due miscele aromatiche vendute via internet e negli smart shop.