La Società Filarmonica di Celle sul Rigo è stata la prima a puntare sui pici come piatto tipico della tradizione, con una sagra che giunge alla 48° edizione
SAN CASCIANO DEI BAGNI. Il tradizionale appuntamento con la Sagra dei Pici giunge quest’anno alla 48° edizione, e il piccolo borgo di Celle sul Rigo è pronto ad accogliere centinaia di visitatori. La manifestazione, che è la più antica del territorio a utilizzare i pici fatti a mano, si distingue per la grande capacità di coinvolgere tutta la cittadinanza attorno a questo piatto.
“Celle sul Rigo è stato il primo paese che ha pensato a una sagra interamente dedicata ai pici. – dichiara la presidente dell’associazione organizzatrice, Stefania Gori – Mio padre fu uno degli ideatori, e da quasi cinquant’anni tutto il paese porta avanti questa tradizione. I cellesi furono lungimiranti, capirono l’importanza di un piatto così semplice, ma capace di scavalcavate gli altri primi piatti toscani, in un periodo in cui agli ospiti venivano offerti piatti più complessi e meno legati alla storia locale.”
I pici sono una tipica pasta della tradizione contadina, che vengono proposti con il classico sugo di carne oppure con il sugo all’aglione, altri elementi tipici locali. I pici vengono fatti a mano in ogni paese del territorio, ma a Celle sul Rigo i pici sono più sottili e conservati nella farina gialla. La loro tradizione è tramandata da una comunità coesa di persone che da oltre 40 anni “appiciano” tutte assieme, nei giorni precedenti la manifestazione.
“Si tratta di un piatto totalmente sano, che ben si sposa con l’attenzione all’alimentazione in ottica moderna. – continua la Presidente della Società Filarmonica di Celle sul Rigo – Un primo piatto buono, leggero e salutare abbinato a sughi altrettanto salutari. Il sugo all’aglione utilizza olio extravergine d’oliva e pomodoro: se ne possono mangiare tre o quattro piatti, senza problemi di digestione.”
Tutti i pici sono realizzati a mano dai cellesi nei giorni precedenti alla manifestazione, con passione e rispetto della tradizione. La sagra è passata dai 200 piatti della prima edizione agli oltre 4.500 piatti dello scorso anno: un risultato strabiliante, ottenuto grazie all’impegno di tutto il paese.
“Tutti partecipano alla realizzazione dei pici. – conclude Stefania Gori – Chi per qualche ora, chi per molti giorni. Vengono coinvolte circa 80 persone, praticamente tutto il paese, tutti impegnati ad appiciare in compagnia. Ci sono donne e uomini, anziani e bambini. I pici sono un punto d’incontro e una forma di inserimento sociale, molte persone immigrate nella comunità cellese sono state accolte nella cucina della festa e hanno imparato questa tradizione. Anch’io ho imparato ad appiciare assieme a loro, quando avevo dieci anni; e quest’anno abbiamo accolto nuove ragazze di venti anni che hanno imparato a fare i pici, e che permettono di tramandare la tradizione alle generazioni future. Ne vado molto orgogliosa.”