SIENA. Dalla Rete Antifascista Senese riceviamo e pubblichiamo.
“Ieri, 25 Aprile, la Rete Antifascista Senese è scesa in piazza: certamente per celebrare la ricorrenza storica della Liberazione dal nazifascismo, patrimonio comune della nostra società democratica; anche, e soprattutto, per presidiare la nostra città contro le derive neofasciste che periodicamente rialzano la testa, sfruttando il terreno fertile dell’esclusione sociale e della povertà per propagandare idee assassine e reazionarie.
Ci siamo riuniti in un nostro spezzone, lontani da un certo antifascismo di circostanza, perché crediamo che solo uscendo dalla cerimonialità che troppo a lungo ha caratterizzato questa ricorrenza e riconquistando spazi politici e sociali potremo arginare le nuove destre e far prevalere i valori della libertà e della democrazia. Nell’assemblea pubblica che abbiamo tenuto in piazza Tolomei dopo la manifestazione è emersa molto chiaramente la necessità imprescindibile di contrastare gli elementi regressivi che si stanno sviluppando in seno a tutta la società, compreso il cosiddetto ‘centrosinistra’: derive che, conducendo ad esempio allo smantellamento del welfare (dalla sanità pubblica al diritto allo studio) o alle manie securitarie dei decreti Minniti-Orlando, preparano la strada alle forze reazionarie di domani.
Abbiamo chiesto a gran voce ai rappresentanti delle istituzioni presenti in piazza (Comune e Provincia di Siena in testa), che dovrebbero essere i primi custodi di questi valori, una decisa presa di posizione rispetto ad una rivendicazione fondamentale: togliere ogni spazio fisico e politico ai nemici della libertà, negare suolo pubblico e chiudere le sedi dei partiti e movimenti fascisti. Questa richiesta ha trovato un’ampia disponibilità a parole da parte del Sindaco, disponibilità che aspettiamo sia corroborata dai fatti.
Nel frattempo, continuiamo il nostro lavoro: siamo consapevoli che la lotta ai fascismi passa in primis dalla mobilitazione di tutta la cittadinanza intorno ad un progetto politico e sociale ampio, che sia in grado di confrontarsi con le destre sulla strada, di lottare contro la marginalità e il disagio, di sottrarre luoghi e coscienze all’indifferenza: un progetto politico di rinnovata Resistenza”.
Abbiamo chiesto a gran voce ai rappresentanti delle istituzioni presenti in piazza (Comune e Provincia di Siena in testa), che dovrebbero essere i primi custodi di questi valori, una decisa presa di posizione rispetto ad una rivendicazione fondamentale: togliere ogni spazio fisico e politico ai nemici della libertà, negare suolo pubblico e chiudere le sedi dei partiti e movimenti fascisti. Questa richiesta ha trovato un’ampia disponibilità a parole da parte del Sindaco, disponibilità che aspettiamo sia corroborata dai fatti.
Nel frattempo, continuiamo il nostro lavoro: siamo consapevoli che la lotta ai fascismi passa in primis dalla mobilitazione di tutta la cittadinanza intorno ad un progetto politico e sociale ampio, che sia in grado di confrontarsi con le destre sulla strada, di lottare contro la marginalità e il disagio, di sottrarre luoghi e coscienze all’indifferenza: un progetto politico di rinnovata Resistenza”.