Rigettata l'eccezione preliminare degli avvocati degli ex vertici che chiedevano di spostare il processo a Siena
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MILANO. L’eccezione preliminare di incompetenza territoriale sollevata dagli avvocati degli ex vertici di Banca Mps è stata rigettata dai giudici milanesi. Il processo resterà, dunque a carico della magistratura meneghina che ha anche fatto un passo avanti di interesse nella vicenda: allontanare la prescrizione.
Questa mattina il confronto in aula tra gli avvocati e i magistrati milanesi. I primi sostenevano l’incompetenza territoriale in quanto l’eventuale reato di manipolazione del mercato si sarebbe tenuto a Siena (ovvero dall’accesso remoto attraverso il quale sono stati inviati al Nis – ovvero al sistema telematico della Borsa – che si trovava, appunto, nella città del Palio.
I giudici, al contrario, hanno ritenuto che il reato sarebbe stato commesso al momento della ricezione da parte del Nis delle informazioni ingannevoli e della conseguente informativa alle agenzie di stampa.
In merito alla prescrizione: la procura di Milano ha considerato la natura transnazionale del reato di manipolazione del mercato nella vicenda riguardante l’operazione Santorini e questo, potenzialmente, potrebbe allungare la prescrizione per altri 6 anni oltre che aggravare le accuse nei confronti dei vertici della banca senese.