ROMA. "Un piccolo omaggio a un grande uomo di Stato, ho salutato un amico". E' tutta nelle parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la sintesi della lunga giornata di omaggio al feretro del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. Oltre otto ore (dalle 9,20 – quaranta minuti di anticipo rispetto al previsto – alle 18) di apertura per la camera ardente allestita nella Chiesa Madre del Policlinico Gemelli di Roma, dove il senatore è morto e che ha visto avvicendarsi per tutta la giornata le più alte cariche dello Stato. Al centro della navata il feretro in mogano, ornato da un crocifisso dorato. Agli angoli quattro vasi di rose rosse. Sul pavimento e all'esterno della chiesa, assediata dai cronisti, le corone di fiori inviate dalle istituzioni. Tanti i privati cittadini che hanno voluto rendere omaggio all'ex presidente, lasciando sul libro delle firme un messaggi diversi, tra questi: "Ciao presidente picconatore" ha scritto un visitatore, ma anche "Caro Francesco, ti onoro come nemico". Alle 18 in punto la camera ardente ha chiuso i battenti, e l'ultima a uscire è stata la figlia Anna Maria, in nero, gli occhi lucidi. Sempre accanto al padre durante l'agonia, non l'ha lasciato solo per un attimo neanche oggi.