SIENA. “Il passaggio della tassazione, dal sistema progressivo a quello fisso, con l’aliquota prospettata, sarà quasi ininfluente per le tasche dei piccoli proprietari. Al contrario, più i redditi saranno alti e più sarà conveniente la riduzione dell’imposta. Questo squilibrio non va bene”. Questa è la considerazione del Segretario territoriale del SICET di Siena, Guido Petreni rispetto alla decisione assunta dal Consiglio dei Ministri sulla applicazione della cedolare secca del 25% sui canoni di affitto.
“Una tassazione fissa del 25% sui redditi di tutte le locazioni significherebbe il peggioramento del già grave problema dell’affitto nel nostro paese. Oggi, anche se in una situazione drammatica, il disagio abitativo viene mitigato dall’utilizzo dei contratti d’affitto concordati, che hanno un trattamento fiscale più basso rispetto a quelli liberi”. Per il SICET “con l’appiattimento,determinato dalla tassazione fissa, sarebbe disincentivata questa tipologia di affitto che ha canoni più bassi di quelli di mercato ed è risultato della contrattazione territoriale”. Inoltre, per il SICET “le regole di questa tipologia di locazioni e i controlli dei comuni, sono un freno al nero”. Quindi se si deve arrivare alla cedolare secca per il SICET la si applichi solo ai contratti concordati.
“Per combattere l’evasione poi è necessario un contrasto tra gli interessi. Si introducano a favore degli inquilini, anche per un senso di equità di trattamento, le stesse detrazioni applicate ai mutui con il 19%, se questa misura venisse accompagnata anche dalla tracciabilità nei pagamenti degli affitti, il SICET è convinto che l’evasione scenderebbe drasticamente”.
Per il SICET “una modifica del trattamento fiscale sulle locazioni sarebbe sicuramente più efficace in un disegno di RIFORMA COMPLESSIVA DELLA LEGGE 431/98 che regola la materia".
Guido Petreni
Segretario Territoriale SICET- SIENA
“Una tassazione fissa del 25% sui redditi di tutte le locazioni significherebbe il peggioramento del già grave problema dell’affitto nel nostro paese. Oggi, anche se in una situazione drammatica, il disagio abitativo viene mitigato dall’utilizzo dei contratti d’affitto concordati, che hanno un trattamento fiscale più basso rispetto a quelli liberi”. Per il SICET “con l’appiattimento,determinato dalla tassazione fissa, sarebbe disincentivata questa tipologia di affitto che ha canoni più bassi di quelli di mercato ed è risultato della contrattazione territoriale”. Inoltre, per il SICET “le regole di questa tipologia di locazioni e i controlli dei comuni, sono un freno al nero”. Quindi se si deve arrivare alla cedolare secca per il SICET la si applichi solo ai contratti concordati.
“Per combattere l’evasione poi è necessario un contrasto tra gli interessi. Si introducano a favore degli inquilini, anche per un senso di equità di trattamento, le stesse detrazioni applicate ai mutui con il 19%, se questa misura venisse accompagnata anche dalla tracciabilità nei pagamenti degli affitti, il SICET è convinto che l’evasione scenderebbe drasticamente”.
Per il SICET “una modifica del trattamento fiscale sulle locazioni sarebbe sicuramente più efficace in un disegno di RIFORMA COMPLESSIVA DELLA LEGGE 431/98 che regola la materia".
Guido Petreni
Segretario Territoriale SICET- SIENA