I sindacati manifestino tutti assieme a Bruxelles
FIRENZE. “All’Europa diciamo che il piano industriale presentato da Mps non può essere ulteriormente appesantito in termini di tagli occupazionali. Ben 8 mila esuberi dal 2012 al 2019 non consentono altri interventi per dare un segnale di maggiore rigore e austerità”, ha detto il segretario generale della Fisac Cgil Agostino Megale, a margine di una giornata di riflessione a Firenze sulla crisi politica economica e sociale del continente europeo. “Questo rigore e questa austerità la commissione europea se li tenga – ha aggiunto -, e attui invece il piano presentato che è frutto degli accordi con il sindacato”. Oggi, ha detto ancora, “l’intervento pubblico previsto per Mps, le due banche venete e qualche altro istituto, dovrebbe vedere però anche la costituzione di una bad bank semipubblica, in parte Cdp e in parte il fondo di garanzia interbancario, per ripulire le banche più in difficoltà dalle sofferenze e farle ripartire per investire nell’economia reale”.
“La competenza di Alessandro Profumo come banchiere non è assolutamente in discussione. Di sicuro Leonardo è un’altra cosa. Profumo ha una competenza internazionale acquisita in Unicredit non so se sarà sufficiente. In ogni caso sulle nomine si predica bene e si razzola male. Si dice la politica fuori e poi in verità, come per le banche, la politica non solo è dentro ma rischia di radicarsi di più. In ogni caso la politica dovrebbe ridurre gli annunci e fare di più”, ha concluso Megale.
“Alcune banche sono malate, altre sono sane, e in questo la dimensione dell’Europa dovrebbe essere un po’ meno burocratica e guardiana delle regole. In un momento come questo l’Ue, attraverso la commissaria per la concorrenza Vestager, dovrebbe decidere di accelerare, snellire e far attuare la ricapitalizzazione pubblica già decisa per Mps. Si devono anche superare i ritardi relativi alle due banche venete e più in generale l’Europa deve mettere in condizione l’Italia e gli altri paesi di fare una politica in cui, tramite l’intervento pubblico per risanare e rilanciare il sistema operi però anche per ripulire da tutte quelle schifezze dei derivati”. Per questo, ha detto ancora, “si dovrebbe prefigurare, in vista della revisione del bail in di inizio 2018, non di avere qualche cadavere eccellente di banche ma di risanare il sistema per rivedere le regole, in gran parte sbagliate e applicate senza la giusta consapevolezza in Italia e in Europa”.
“Propongo unitariamente a tutti i sindacati del credito che per sbloccare, tempi, incertezze e attese dei parlamentari delle commissioni europee, sarà necessario promuovere una manifestazione e un presidio a Bruxelles in cui chiediamo conto al Parlamento e alla commissione Ue” di tutto questo. Lo ha detto il segretario generale della Fisac Cgil Agostino Megale, parlando con i giornalisti a margine di una giornata di riflessione a Firenze sulla crisi politica economica e sociale del continente europeo. Secondo Megale le banche oggi “non sono più tutte uguali, non c’è più un solo sistema ma il concetto di fondo è che devono essere al servizio dei cittadini e non dei banchieri e dei profitti. Il Governo Monti ha sbagliato a non fare una bad bank per togliere dagli istituti le sofferenze che sono effetto dei tanti crediti agli amici degli amici ma anche delle tante piccolissime imprese che per colpa della crisi sono fallite”.