Dagli stati generali dell'agricoltura soluzioni ai problemi reali
FIRENZE. Presentata oggi dall’assessore all’Agricoltura Marco Remaschi la Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale dal titolo “Obiettivo Terra – Agricoltura di qualità, innovazione e sviluppo intelligente delle aree rurali” comincia a muovere i primi passi. Giunta alla sua terza edizione, avrà sede al Real Collegio di Lucca il 5 e 6 aprile, rappresenta un evento importante per la Toscana difatti si colloca in un momento chiave per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Sarà strutturata in sessioni plenarie e sessioni parallele, queste ultime organizzate su 5 tavoli tematici: “Innovazione e trasferimento delle conoscenze, cooperazione in agricoltura e nello sviluppo rurale”, “Agrobiodiversità, prodotti di qualità e promozione, tradizione e sostenibilità alimentare”, “Sviluppo e vivibilità delle aree rurali, Leader e diversificazione”, “Montagna, foreste, agricoltura e sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici” e “Competitività, filiere e giovani. Approccio agli strumenti finanziari”
L’evento mira infatti a fare il punto su ciò che è stato fatto negli ultimi 10 anni, a partire dalla precedente edizione della Conferenza (Coltiviamo il futuro – 2006), nei settori agricolo, agroalimentare, forestale e dello sviluppo rurale, e pone l’attenzione su ciò che ancora deve essere fatto, alla luce dei cambiamenti in atto e nell’ottica di delineare alcune linee strategiche per la futura programmazione.
“Il valore dell’agricoltura toscana – dice Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – con la fama di genuinità che circonda tutto ciò che profuma della nostra regione non è giustificato solo dal mito ma dall’azione quotidiana e certosina di un comparto capace di ricercare un costante e dinamico mix tra tradizione e innovazione. Circa 72.000 imprese agricole toscane ogni giorno danno corpo a questo piccolo incanto che difende i prodotti di qualità e l’identità territoriale dal vento della globalizzazione senza regole”.
L’agricoltura incide sul valore aggiunto della regione per il 2% con una produzione lorda vendibile annua che si aggira sui 3200 milioni di euro, ma il beneficio che alla Toscana deriva dalla campagna è più ampio: è turismo, è ambiente, è paesaggio, è cibi apprezzati. A produrre il risultato contribuiscono soprattutto la presenza di una vitivinicoltura orientata alle produzioni di qualità, che continua a consolidarsi; di un settore vivaistico fortemente competitivo anche sui mercati internazionali; dell’olivicoltura. Le produzioni erbacee rappresentano il 20%, esattamente come la zootecnia, che, nel corso degli ultimi decenni, si è progressivamente ridimensionata.
“Questa dovrà essere un’ulteriore occasione per porre all’attenzione pubblica il ruolo dell’agricoltura in Toscana – dice Antonio De Concilio, direttore regionale di Coldiretti – perché l’apporto che l’agricoltura assicura al Pil regionale è significativo anche in termini di livelli occupazionali crescenti. Occorre una promozione efficace e penetrante del “made in Tuscany” sui mercati internazionali sia tradizionali ed anche sui nuovi mercati, come quelli orientali, non ancora maturi. Gli agricoltori – incalza De Concilio – auspicano che questa terza Conferenza dell’agricoltura non sia una méra passerella delle buone intenzioni, ma entri nel merito di questioni importanti per il futuro del settore, come perseguire forti politiche di filiera orientate a ridefinire gli equilibri che troppo spesso sono spostati a favore delle fasi a valle trascurando il ruolo di chi produce. Altro obiettivo fondamentale da perseguire – conclude De Concilio – è la semplificazione delle procedure amministrative, che consenta alle imprese agricole di avere tempi certi sulla erogazione dei finanziamenti, che siano compatibili con i tempi dell’economia. Per raggiungere tale risultato, Coldiretti è pronta a continuare un percorso a sostegno delle proprie imprese, anche affiancando l’amministrazione pubblica affinché possa realizzarsi lo snellimento dei tempi della burocrazia”.