Una mostra che dialoga con i reperti archeologici conservati presso il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
CHIUSI. Le opere del maestro Bizhan Bassiri dialogheranno con i reperti archeologici conservati nel Museo Nazionale Etrusco di Chiusi grazie alla mostra curata da Bruno Corà che sarà inaugurata ufficialmente venerdì 17 marzo alle ore 17.00. La mostra, intitolata “Girone della Sorte”, è organizzata dalla Fondazione Volume con il patrocinio e la collaborazione del Comune della Città di Chiusi, in collaborazione con Il Polo Museale della Toscana e ben si inserisce nei progetti di valorizzazione culturale e di promozione in collegamento con la Città di Venezia, dato che l’artista Bizhan Bassiri, che vive tra l’Iran, Roma e Chiusi, è stato scelto quale unico testimonial in rappresentanza dell’Iran e ambasciatore dell’arte iraniana nel mondo, alla prossima Biennale di Venezia dal nuovo direttore del museo di arte contemporanea di Teheran, Majid Mollanoroozi. A dare il benvenuto ai visitatori al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi ci sarà uno “Specchio Solare” che sarà installato sulla facciata del museo quasi ad aprire una relazione tra l’opera e il luogo che la ospita. Lo stesso avverrà nelle sale interne del Museo, dove lo Specchio Solare sarà contrapposto ad un sarcofago etrusco, riflessione profonda sull’azione della sorte intesa dall’artista come “esatta coincidenza della casualità”. L’arte contemporanea si confronta nelle opere di Bassiri con la storia, attraverso riferimenti ad iconografie comuni. Il programma della giornata prevede alle ore 14.30 una “Passeggiata Archeologica” con visite guidate alle necropoli chiusine. Alle ore 17.00 l’inaugurazione della Vernissage Girone della Sorte e alle ore 19.00 un aperitivo a base di prodotti tipici a cura dei produttori di Chiusi. Il progetto di Bassiri per la Biennale di Venezia è stato presentato mercoledì 8 marzo a Chogha Zanbil in Iran luogo non è casuale perché qui si trova il primo sito riconosciuto in Iran come patrimonio Unesco, per la presenza di una delle ziqqurat più antiche fra quelle al di fuori della Mesopotamia. Dal deserto, il 9 marzo, l’itinerario persiano si è spostato ad Abadan, città dell’Iran sud occidentale per l’inaugurazione del nuovo museo di arte contemporanea, “succursale” di quello di Teheran, dopo circa 20 anni dall’inizio dei lavori. A maggio il lungo tour, che si snoderà per il vasto territorio della Repubblica islamica e poi passerà in Italia, con tappe a Roma, Todi, Chiusi e infine raggiungerà Venezia dove sarà allestita la mostra “Tapesh”.