MONTEPULCIANO. Grande successo di pubblico e critica per questo spettacolo che completa la trilogia dantesca. Nel cast anche il parroco e il vescovo ( francescano) della città poliziana.
Dalla gioventù scapestrata, attraverso i campi di battaglia e la prigionia fino alla sua conversione religiosa. La storia di San Francesco raccontata e soprattutto cantata in arie popolari da attori non professionisti nell’affascinante palcoscenico della Piazza Grande di Montepulciano (Siena). E questo il Bruscello “Francesco D’Assisi” che domani domenica 15 agosto andrà in scena alle 21.30 nella sua ultima replica. Il Bruscello poliziano rappresenta ormai uno degli appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano arrivato alla 71°edizione. Lo spettacolo dedicato al santo di Assisi è stato molto apprezzato dal pubblico con il tutto esaurito nelle prime due rappresentazioni di giovedì 12 e veneì 13 agosto, e rappresenta l’ultimo episodio sulla linea “dell’innovazione nella tradizione” che completa la fortunata trilogia sulla Divina Commedia iniziata nel 2008 con “Ugolino della Gherardesca” e proseguito l’anno dopo con “Pia de Tolomei”. In tre atti, va in scena come tradizione, sul sagrato della cattedrale di Montepulciano, cantato da attori non professionisti e da circa 100 comparse con un età che va dai 6 ai 70 anni. Sul palco un cast giovanissimo specialmente nei ruoli principali che da fiducia per un futuro sempre più brillante per la ultrasettantenne Compagnia Popolare del Bruscello. Francesco sarà interpretato da Marco Banini al debutto nelle vesti di primo attore e intorno a lui tutti gli altri interpreti. Chiara sarà interpretata la stessa giovane autrice del libretto, Irene Tofanini mentre Annalisa sarà interpretata dalla brava Chiara Protasi. Da notare poi che l’interprete del Vescovo d’Assisi è don Azelio Mariani, parroco di Montepulciano, che la voce recitante sul coro muto, nel finale sulla morte di Francesco, è stata registrata dal vescovo francescano di Montepulciano, Chiusi e Pienza padre Rodolfo Cetoloni, e verrà diffusa per dare più drammaticità dell’evento.
L’evento è organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello in collaborazione con il Comune di Montepulciano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e Fondazione MPS. La direzione artistica, regia e scenografia sono di Franco Romani, le musiche del maestro Luciano Garosi e i testi di Irene Tofanini. “Francesco d’Assisi” come i due ultimi bruscelli che l’hanno preceduto, rappresentano una svolta nella direzione del rinnovamento anche se nel rispetto dei canoni tradizionali. Infatti, se da una parte non viene toccata la struttura centrale dello spettacolo fatto di storie popolari tratti dai poemi e dai libretti con l’introduzione di ogni atto da parte dello “storico”
( Alfiero Tarquini), accompagnato dai paggi con l’arboscello e la lanternina, e le singole scene presentate dalla figura del “cantastorie” (Alessandro Zazzaretta); dall’altra ci sono importanti novità già molto apprezzate da pubblico e critica. L’aspetto musicale, che rappresenta il cuore di questa innovazione e la riscrittura dei testi con una maggiore attenzione allo spessore psicologico dei personaggi. Inoltre l’orchestra è stata allargata a 39 elementi e punta a dare un interesse particolare alle scene corali, vivacizzandole con balli, cortei e musicisti sulla scena.
La vita del mistico viene raccontata a partire dalla sua scapestrata giovinezza nella città natale, dove il ragazzo si divide fra osterie e bravate in compagnia degli amici, oppresso da un padre attento solo al guadagno e incurante dei desideri del figlio. Sarà solo sul campo di battaglia e, soprattutto, a seguito della prigionia a Perugia, che Francesco inizierà ad intravedere la sua nuova strada. Se il primo atto, dunque, è improntato alla descrizione di scene goliardiche e battagliere con il secondo si apre la fase di conversione religiosa di Francesco. L’aneddotica è classica: la denudazione di fronte alla città di Assisi e la ribellione al volere del padre, le difficoltà nel far accettare il nuovo ordine alla stessa chiesa e l’incontro con il pontefice nella Santa Sede. L’ultimo atto, al contrario, ha un profilo più introspettivo e mostra il rapporto di Francesco con il divino: dall’assoluta comunione con il creato alle tormentose ore che precedono le stigmate.
“Lo spettacolo segue l’evoluzione e la crescita di Francesco nel suo difficile percorso alla ricerca di Dio – racconta il regista Franco Romani – e il finale è carico di suggestioni musicali, è il punto d’arrivo di questa crescita verso l’assoluto.” L’immagine scelta per i manifesti è quella tratta dall’opera di Telemaco Signorini dal titolo “Primavera”, esposta fino a settembre al Museo Civico per la mostra “Macchiaioli a Montepulciano.
“Francesco d’Assisi” andrà in scena domenica 15 agosto alle ore 21.30, costo del biglietto d’ingresso 10 euro. Per informazioni: Associazione Compagnia Popolare del Bruscello, Piazza Santa Lucia, 1 Montepulciano (Si), tel. 0578/758529, www.bruscello.it
Dalla gioventù scapestrata, attraverso i campi di battaglia e la prigionia fino alla sua conversione religiosa. La storia di San Francesco raccontata e soprattutto cantata in arie popolari da attori non professionisti nell’affascinante palcoscenico della Piazza Grande di Montepulciano (Siena). E questo il Bruscello “Francesco D’Assisi” che domani domenica 15 agosto andrà in scena alle 21.30 nella sua ultima replica. Il Bruscello poliziano rappresenta ormai uno degli appuntamenti più importanti del teatro popolare italiano arrivato alla 71°edizione. Lo spettacolo dedicato al santo di Assisi è stato molto apprezzato dal pubblico con il tutto esaurito nelle prime due rappresentazioni di giovedì 12 e veneì 13 agosto, e rappresenta l’ultimo episodio sulla linea “dell’innovazione nella tradizione” che completa la fortunata trilogia sulla Divina Commedia iniziata nel 2008 con “Ugolino della Gherardesca” e proseguito l’anno dopo con “Pia de Tolomei”. In tre atti, va in scena come tradizione, sul sagrato della cattedrale di Montepulciano, cantato da attori non professionisti e da circa 100 comparse con un età che va dai 6 ai 70 anni. Sul palco un cast giovanissimo specialmente nei ruoli principali che da fiducia per un futuro sempre più brillante per la ultrasettantenne Compagnia Popolare del Bruscello. Francesco sarà interpretato da Marco Banini al debutto nelle vesti di primo attore e intorno a lui tutti gli altri interpreti. Chiara sarà interpretata la stessa giovane autrice del libretto, Irene Tofanini mentre Annalisa sarà interpretata dalla brava Chiara Protasi. Da notare poi che l’interprete del Vescovo d’Assisi è don Azelio Mariani, parroco di Montepulciano, che la voce recitante sul coro muto, nel finale sulla morte di Francesco, è stata registrata dal vescovo francescano di Montepulciano, Chiusi e Pienza padre Rodolfo Cetoloni, e verrà diffusa per dare più drammaticità dell’evento.
L’evento è organizzato dalla Compagnia Popolare del Bruscello in collaborazione con il Comune di Montepulciano, la Provincia di Siena, la Regione Toscana e Fondazione MPS. La direzione artistica, regia e scenografia sono di Franco Romani, le musiche del maestro Luciano Garosi e i testi di Irene Tofanini. “Francesco d’Assisi” come i due ultimi bruscelli che l’hanno preceduto, rappresentano una svolta nella direzione del rinnovamento anche se nel rispetto dei canoni tradizionali. Infatti, se da una parte non viene toccata la struttura centrale dello spettacolo fatto di storie popolari tratti dai poemi e dai libretti con l’introduzione di ogni atto da parte dello “storico”
( Alfiero Tarquini), accompagnato dai paggi con l’arboscello e la lanternina, e le singole scene presentate dalla figura del “cantastorie” (Alessandro Zazzaretta); dall’altra ci sono importanti novità già molto apprezzate da pubblico e critica. L’aspetto musicale, che rappresenta il cuore di questa innovazione e la riscrittura dei testi con una maggiore attenzione allo spessore psicologico dei personaggi. Inoltre l’orchestra è stata allargata a 39 elementi e punta a dare un interesse particolare alle scene corali, vivacizzandole con balli, cortei e musicisti sulla scena.
La vita del mistico viene raccontata a partire dalla sua scapestrata giovinezza nella città natale, dove il ragazzo si divide fra osterie e bravate in compagnia degli amici, oppresso da un padre attento solo al guadagno e incurante dei desideri del figlio. Sarà solo sul campo di battaglia e, soprattutto, a seguito della prigionia a Perugia, che Francesco inizierà ad intravedere la sua nuova strada. Se il primo atto, dunque, è improntato alla descrizione di scene goliardiche e battagliere con il secondo si apre la fase di conversione religiosa di Francesco. L’aneddotica è classica: la denudazione di fronte alla città di Assisi e la ribellione al volere del padre, le difficoltà nel far accettare il nuovo ordine alla stessa chiesa e l’incontro con il pontefice nella Santa Sede. L’ultimo atto, al contrario, ha un profilo più introspettivo e mostra il rapporto di Francesco con il divino: dall’assoluta comunione con il creato alle tormentose ore che precedono le stigmate.
“Lo spettacolo segue l’evoluzione e la crescita di Francesco nel suo difficile percorso alla ricerca di Dio – racconta il regista Franco Romani – e il finale è carico di suggestioni musicali, è il punto d’arrivo di questa crescita verso l’assoluto.” L’immagine scelta per i manifesti è quella tratta dall’opera di Telemaco Signorini dal titolo “Primavera”, esposta fino a settembre al Museo Civico per la mostra “Macchiaioli a Montepulciano.
“Francesco d’Assisi” andrà in scena domenica 15 agosto alle ore 21.30, costo del biglietto d’ingresso 10 euro. Per informazioni: Associazione Compagnia Popolare del Bruscello, Piazza Santa Lucia, 1 Montepulciano (Si), tel. 0578/758529, www.bruscello.it