di Annalisa Coppolaro
SIENA. Un anfiteatro così pieno a Siena, forse, non si era mai visto. Alla festa del PD in Fortezza, a ingresso gratuito, arriva Paolo Ruffini, il travolgente inventore – con Enrico Battocchi – dei doppiaggi del Nido del cuculo, e la gente, di ogni età si precipita, per ridere con lui. Sarà la voglia di evasione che la crisi porta sempre con sè, dice qualcuno. Ma soprattutto sarà che Paolo Ruffini, attore di molti film e doppiatore in livornese, poi si rivela sempre grandissimo trascinatore di folle, coinvolgente, istrionico, dissacrante ma in modo tenero e, soprattutto, mai davvero volgare, nonostante i paroloni.
E infatti lo show si apre con il duetto esilarante con un bambino del pubblico, Lorenzo, che praticamente si propone al Ruffini quando lui inizia, subito dopo la straordinaria carrellata delle Facce da Cuculo con la telecamera nel pubblico, a cercare i protagonisti tra la gente. Lorenzo fa: ‘’Ti ricordi, so’ quello del teatro”. Gli epici abbracci con Ruffini sono tra i momenti più belli dello show, che prosegue con Lorenzo ed altri spettatori, dando vita ai “personaggi della storia del cinema”…E così il muratore e l’operaio divengono, con debiti costumi, Dracula e John Wayne, gli studenti con la claque Edward Mani di Forbice e Marilyn, per una carrellata di volti e storie in qualche modo persino geniale.
I protagonisti del pubblico si alternano per tutte le due ore e mezzo di spettacolo con gli spezzoni di film doppiati in livornese, un’idea di per sè non del tutto unica (molti anni fa emittenti private in Sicilia doppiavano grandi film in dialetto), ma realizzata dal livornese in modo strepitoso. La grande maggioranza del pubblico li conosce alla perfezione e li cita a memoria. Il divertimento serpeggia dall’inizio alla fine tra la gente, in parte sorpresa da come, grazie ad un team ottimo ma soprattutto grazie allo stesso Paolo Ruffini, la serata continui varia e brillante.
Ruffini a ogni occasione riesce a costruire battute improvvisate, usando spesso citazioni da film e personaggi amati da tutti. Infatti proprio il suo amore per il cinema – grande la storia raccontata con titoli di note pellicole con cui si è aperta la seconda parte dello show – ha percorso lo spettacolo, ma anche l’amore per la gente, e per l’“amore” in quanto tale, protagonista della seconda parte. Infatti sul palco appaiono i cuori rossi e l’attore livornese chiama sul palco quattro coppie che si prestano a giocare con lui. Sanno di dover fare giochi non proprio innocenti, ma quando si tratta di Ruffini i tabu sembrano cadere: in effetti forse proprio qui sta il segreto del suo successo. Si ride delle parolacce, certo, ma soprattutto ci si libera di certe sovrastrutture – un po’ come quando si guarda Benigni – e così la serata assume un aspetto liberatorio, lontana da quei pudori da televisione troppo spesso limitanti. Le coppie si confrontano con domande quali “La posizione preferita da sua moglie?”, separatamente, e alla fine la compagna le cui risposte coincidono di più con quelle del marito vince dvd e magliette del Nido del cuculo. Anche qui l’obiettivo è sulla gente, che allegramente si presta ai giochi di un Paolo Ruffini scatenato e affascinante.
Proprio il pubblico diviene protagonista per una sera, o più: viene mostrato il video di Andrea, che ad Asciano tempo fa ha messo in piedi uno show accanto all’attore livornese e che resta tra i video più cliccati di YouTube. Andrea interviene addirittura per telefono – come certi personaggi politici in Tv, ma qui si tratta di uno studente al mare a Follonica – per un altro momento indimenticabile dello spettacolo senese. Intorno a noi gente che ha visto diversi spettacoli dell’attore livornese, e continua a seguirlo.
“Non ho mai riso così tanto”, dice un ragazzo accanto a noi, alla sua prima volta. E quando il fiume di pubblico lascia l’anfiteatro, sono solo sorrisi e la certezza di aver passato una bellissima serata.
SIENA. Un anfiteatro così pieno a Siena, forse, non si era mai visto. Alla festa del PD in Fortezza, a ingresso gratuito, arriva Paolo Ruffini, il travolgente inventore – con Enrico Battocchi – dei doppiaggi del Nido del cuculo, e la gente, di ogni età si precipita, per ridere con lui. Sarà la voglia di evasione che la crisi porta sempre con sè, dice qualcuno. Ma soprattutto sarà che Paolo Ruffini, attore di molti film e doppiatore in livornese, poi si rivela sempre grandissimo trascinatore di folle, coinvolgente, istrionico, dissacrante ma in modo tenero e, soprattutto, mai davvero volgare, nonostante i paroloni.
E infatti lo show si apre con il duetto esilarante con un bambino del pubblico, Lorenzo, che praticamente si propone al Ruffini quando lui inizia, subito dopo la straordinaria carrellata delle Facce da Cuculo con la telecamera nel pubblico, a cercare i protagonisti tra la gente. Lorenzo fa: ‘’Ti ricordi, so’ quello del teatro”. Gli epici abbracci con Ruffini sono tra i momenti più belli dello show, che prosegue con Lorenzo ed altri spettatori, dando vita ai “personaggi della storia del cinema”…E così il muratore e l’operaio divengono, con debiti costumi, Dracula e John Wayne, gli studenti con la claque Edward Mani di Forbice e Marilyn, per una carrellata di volti e storie in qualche modo persino geniale.
I protagonisti del pubblico si alternano per tutte le due ore e mezzo di spettacolo con gli spezzoni di film doppiati in livornese, un’idea di per sè non del tutto unica (molti anni fa emittenti private in Sicilia doppiavano grandi film in dialetto), ma realizzata dal livornese in modo strepitoso. La grande maggioranza del pubblico li conosce alla perfezione e li cita a memoria. Il divertimento serpeggia dall’inizio alla fine tra la gente, in parte sorpresa da come, grazie ad un team ottimo ma soprattutto grazie allo stesso Paolo Ruffini, la serata continui varia e brillante.
Ruffini a ogni occasione riesce a costruire battute improvvisate, usando spesso citazioni da film e personaggi amati da tutti. Infatti proprio il suo amore per il cinema – grande la storia raccontata con titoli di note pellicole con cui si è aperta la seconda parte dello show – ha percorso lo spettacolo, ma anche l’amore per la gente, e per l’“amore” in quanto tale, protagonista della seconda parte. Infatti sul palco appaiono i cuori rossi e l’attore livornese chiama sul palco quattro coppie che si prestano a giocare con lui. Sanno di dover fare giochi non proprio innocenti, ma quando si tratta di Ruffini i tabu sembrano cadere: in effetti forse proprio qui sta il segreto del suo successo. Si ride delle parolacce, certo, ma soprattutto ci si libera di certe sovrastrutture – un po’ come quando si guarda Benigni – e così la serata assume un aspetto liberatorio, lontana da quei pudori da televisione troppo spesso limitanti. Le coppie si confrontano con domande quali “La posizione preferita da sua moglie?”, separatamente, e alla fine la compagna le cui risposte coincidono di più con quelle del marito vince dvd e magliette del Nido del cuculo. Anche qui l’obiettivo è sulla gente, che allegramente si presta ai giochi di un Paolo Ruffini scatenato e affascinante.
Proprio il pubblico diviene protagonista per una sera, o più: viene mostrato il video di Andrea, che ad Asciano tempo fa ha messo in piedi uno show accanto all’attore livornese e che resta tra i video più cliccati di YouTube. Andrea interviene addirittura per telefono – come certi personaggi politici in Tv, ma qui si tratta di uno studente al mare a Follonica – per un altro momento indimenticabile dello spettacolo senese. Intorno a noi gente che ha visto diversi spettacoli dell’attore livornese, e continua a seguirlo.
“Non ho mai riso così tanto”, dice un ragazzo accanto a noi, alla sua prima volta. E quando il fiume di pubblico lascia l’anfiteatro, sono solo sorrisi e la certezza di aver passato una bellissima serata.
(Foto 1 e 3 di Corrado De Serio)
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